Casting per i figuranti del Corteo Storico di San Nicola

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casting corteo storico san nicola 2019

COMUNICATO STAMPA

San Nicola chiama a raccolta anche i bambini: il 12 aprile
 il casting per i figuranti del Corteo storico
Appuntamento a Spazio Giovani, dalle 10 alle 18. Intanto è al lavoro la macchina organizzativa di Doc Servizi – Bari, con direzione artistica di Elisa Barucchieri

“Bambini, San Nicola vi vuole nel Corteo storico”. L’allegra chiamata è firmata Elisa Barucchieri, direttrice artistica dell’evento per Doc Servizi – Bari, vincitrice l’anno scorso del bando di affidamento biennale. La risposta è attesa venerdì 12 aprile, dalle ore 10 alle 17, allo Spazio Giovani a Bari Vecchia (via Venezia 41), nella giornata del casting per i figuranti (aperta alla stampa). “Il primo, tradizionale momento che sancisce la partecipazione della comunità all’evento – spiega Barucchieri – è rappresentato dalle selezioni. Quest’anno, oltre tra i consueti figuranti, cerchiamo in particolare bambini dai sei anni in su, accompagnati da genitori o parenti che vogliano partecipare al corteo. Il messaggio nicolaiano non potrà che transitare da loro, dalle nuove generazioni. Cioè dal nostro futuro”.

Intanto, forte di un know how ormai collaudato sull’evento, Doc Servizi – con la sponda dell’Amministrazione comunale – sta mettendo a punto l’organizzazione sia della rievocazione dei festeggiamenti legati dello sbarco dei marinai del 6 maggio, sia del corteo storico del 7. La cui visione artistica avrà una sua identità, ma in continuità con le ultime due edizioni firmate dalla danzatrice e coreografa ormai barese d’adozione. L’intero progetto della due giorni sarà presentato in conferenza stampa a ridosso dell’evento.
In quell’occasione si punta anche ad annunciare l’elenco degli sponsor: “Ogni anno – prosegue la direttrice – ha grande rilievo l’apporto di aziende ed enti nell’affiancare il proprio nome, con conseguente prestigio e grande visibilità, a quello di un Santo conosciuto in tutto il mondo. In questo senso, ad esempio, torno a ringraziare Nouvelle Esthétique Académie, un importante partner artistico che oltre a un sostegno economico anche in questa edizione fornirà body painting, trucchi e acconciature di scena”.

E se l’attività di sponsoring è in corso, alla squadra messa su da Doc Servizi – Bari (comprendente la compagnia di teatrodanza ResExtensa diretta da Barucchieri e l’agenzia di comunicazione Pooya) non mancheranno le consuete collaborazioni delle associazioni nicolaiane e di vari artisti del territorio – uno per tutti, il maestro cartapestaio Deni Bianco, pluripremiato per i suoi carri mascherati del carnevale di Putignano – a cui se ne aggiungeranno nuove: Accademia delle Belle Arti e Fondazione Myrabilia, ad esempio.

Intanto è partita l’attività dei canali social ufficiali dell’evento: l’hashtag #corteosannicola, la pagina facebook @corteosannicolabari, e su Instagram @corteosannicola. Il sito www.corteosannicola.it sarà invece online in concomitanza con la conferenza stampa di presentazione.


“ABITARE IL MONDO” mostra fotografica a cura di Pio Meledandri e Rosanna Mele

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abitare il mondo mostra fotografica

L’Associazione Culturale ARTIEMIELE propone la mostra fotografica ABITARE IL MONDO a cura di Pio Meledandri e Rosanna Mele.
Vernissage 20 Marzo 2019 ore 18.00 Galleria “Spaziogiovani” Via Venezia, 41 Bari.
Patrocinio Assessorato Politiche Giovanili, Università e Ricerca del Comune di Bari.
La mostra sarà visibile fino al 25 marzo 2019 – orari 18:00/20:30 – sabato e domenica 11:00/13:00 – 18:00/20:30
INGRESSO LIBERO

Fotografie di Angela Mongelli, Antonella Cilumbriello, Carmen Moschetti, Elio Iurino, Ettore Antoncecchi, Eugenio Meledandri, Fara Meledandri, Francesca Palumbo, Giacomo Pepe, Gilberto Stea, Mirka Ariano, Patrizia Di Lorenzo, Rosmara Bufano, Vito Marzano, Yvonne Cernò.
Narrazione di Carmelo Guido.
Recitazione di Ciro Neglia
Intervento musicale di Patrizia di Lorenzo (musiche di J.S.Bach)
Collaborazione di Burdi s.r.l.
Intervengono:
Paola Romano Assessore Politiche Giovanili, Università e Ricerca Comune di Bari
Rosanna Mele Storico e Critico d’arte
Pio Meledandri Presidente Associazione ARTIEMIELE

Abitare vuol dire identificare il proprio posto nel mondo. Nel nostro caso l’identità viene “autenticata” dallo sguardo che trova la sua dimora nel luogo osservato, con cui si crea una comunicazione non soltanto visiva.
Quello che viene guardato diventa noto e in un certo senso “esiste” grazie a questo riconoscimento. Non si tratta di privilegiare i territori virtuali, condivisi grazie all’immagine fotografica, ma di mostrare luoghi di importanza simbolica che proiettano in chi li osserva un affascinante richiamo.
La memoria di quello che riconosciamo come esistente può essere acquisita anche da altri in un’operazione di condivisione della sua rappresentazione (immagine visiva, poesia, scrittura, racconto, ecc.). Così, i luoghi quotidiani e quelli di universi distanti che percepiamo come nostri creano un legame interiore ed intimo, a difesa dall’aggressione del mondo esterno globale, alienante e spersonalizzante. L’ “abitare” diventa esigenza primaria, una voluta manifestazione del nostro io, ma al tempo stesso celebrazione collettiva.
Contemplare il mare a due passi dalla nostra casa per riprendere il contatto con la propria anima ha sovente quel valore taumaturgico delle memorie visive di un viaggio agli antipodi del nostro alloggio, dove lo sguardo ha raccolto l’invito per soffermarsi sulle distese sabbiose del deserto, o aprirsi alle accattivanti luci notturne dell’avvolgente metropoli.
Le abitazioni del nostro “viaggio” rappresentano uno spazio libero, una zona franca tra il mondo interno e quello esterno, un utile strumento umano per dare a ognuno di noi sollievo e il necessario tempo di decodificare i complessi messaggi del mondo contemporaneo.
-Pio Meledandri-


Mostra fotografica del quartiere Madonnella

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mostra fotografica madonnella

11 fotografi con oltre 40 fotografie scattate nel quartiere Madonnella a Bari.

LAB è felice di invitarvi alla mostra MADONNELLA, l’evento espositivo che conclude il percorso formativo del 3º Modulo del Laboratorio di Fotografia di Architettura e Paesaggio 2018.

In mostra le fotografie di:

Grazia Battezzato
Alessia Cavallari
Francesco Cuccaro
Giovanna Cutrone
Debora Maurelli
Patrizia Memeo
Riccardo Riccio
Antonio Savino
Laura Scalera
Priscilla Tangari
Antonio Vavalle

Vi aspettiamo il 16 Febbraio ore 18.00, per l’inaugurazione della mostra, a cura di Michele Cera, che presenterà i progetti dei fotografi che hanno lavorato sul quartiere barese. Con l’occasione LAB sarà felice di presentare anche il nuovo Laboratorio di Fotografia 2019, in partenza il 28 febbraio.

INAUGURAZIONE sabato 16 Febbraio alle ore 18.00
La mostra resterà aperta fino al 24 Febbraio
h 18.00 – 21.00 (Chiuso Lunedì)

Galleria Comunale Spazio Giovani
Via Venezia, 41 (Muraglia) – Bari


Wiki Loves Monuments: La grande mostra fotografica sui beni culturali legata a Wikipedia fa tappa a Bari

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Wiki Loves Monuments

Wiki Loves Monuments: gli scatti del grande concorso legato a Wikipedia in mostra dal 2 al 10 febbraio a Bari

Le fotografie premiate in Italia saranno esposte presso lo Spazio Giovani di via Venezia 41; inaugurazione sabato 2 febbraio aperta a tutta la cittadinanza.

Bari, 1 febbraio 2019

Dal 2 al 10 febbraio lo SpazioGiovani di Bari ospiterà la mostra fotografica degli scatti premiati per l’edizione italiana 2017 di Wiki Loves Monuments, il grande concorso che valorizza il patrimonio culturale sul web, entrato nel Guinness dei Primati per numero di fotografie raccolte in tutto il mondo.
La mostra è promossa da Wikimedia Italia – l’Associazione per la conoscenza libera, che promuove Wiki Loves Monuments nel nostro Paese.
Le fotografie esposte, più di trenta, sono state selezionate tra più di 20.000 scatti che ritraggono i beni culturali e le bellezze d’Italia, raccolti in Italia per l’edizione 2017.
Tutte le immagini sono rilasciate con licenza libera e pubblicate su Wikimedia Commons, il grande database multimediale connesso a Wikipedia. Le fotografie non solo vanno ad illustrare le pagine della grande enciclopedia libera ma sono liberamente riutilizzabili da parte di chiunque – istituzioni comprese – per ogni scopo, anche commerciale: un immenso patrimonio che viene consegnato alla collettività.
Nel quadro della mostra, sabato 2 febbraio alle 18:30 si terrà un evento di inaugurazione, che sarà anche un occasione di festa per presentare alla cittadinanza il concorso e le attività di Wikimedia Italia.

Informazioni pratiche:
La mostra sarà esposta presso SpazioGiovani, la galleria dell’Assessorato alle politiche giovanili del comune di Bari, in Via Venezia 41, sull’antica muraglia della città. Si potrà accedere all’esposizione gratuitamente dalle 15 alle 20 nei giorni feriali e dalle 8 alle 22 nel fine settimana.

Wiki Loves Monuments
Wiki Loves Monuments – lanciato nel 2010 da Wikimedia Olanda – è entrato a far parte del Guinness dei Primati come il più grande concorso fotografico al mondo. I cittadini di oltre 50 Paesi a livello globale – tra cui, dal 2012, l’Italia – sono invitati a fotografare le bellezze del proprio patrimonio culturale, condividendo gli scatti con licenza libera su Wikimedia Commons, il grande database multimediale connesso a Wikipedia.
Le fotografie di monumenti condivise a partire dalla prima edizione del concorso in Italia a oggi sono più di 110.000; le immagini sono accessibili e riutilizzabili liberamente da parte di tutti – anche per scopi commerciali – oltre a essere utilizzate per illustrare le pagine dell’enciclopedia libera Wikipedia, uno dei dieci siti web più visitati al mondo.
Per maggiori informazioni si veda: http://wikilovesmonuments.wikimedia.it/

Wikimedia Italia
Wikimedia Italia (WMI) è un’Associazione di promozione sociale che dal 2005 favorisce il miglioramento e l’avanzamento del sapere e della cultura. In particolare, WMI promuove la produzione, la raccolta e la diffusione di contenuti liberi (open content), ossia di opere contrassegnate dai loro autori con una licenza che ne permetta l’elaborazione e/o la diffusione gratuita per ogni scopo (anche commerciale).
L’Associazione è inoltre impegnata a diffondere la conoscenza e aumentare la consapevolezza in merito alle questioni sociali e filosofiche correlate ai temi della cultura libera e del pubblico dominio.
In qualità di capitolo nazionale riconosciuto da Wikimedia Foundation Inc., WMI promuove e sostiene lo sviluppo dei principali progetti in lingua italiana della Fondazione, primo fra tutti Wikipedia, l’enciclopedia libera e collaborativa.
Da gennaio 2016 WMI promuove anche OpenStreetMap di cui è stata riconosciuta come capitolo ufficiale per l’Italia dalla OSM Foundation.
Per maggiori informazioni si veda: www.wikimedia.it


FRAGILITÀ mostra fotografica di Antonia Bufi, Carla Cantore e Alessandro Capurso

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fragilita mostra fotografica

L’Associazione Culturale ARTIEMIELE
propone la mostra fotografica FRAGILITA’
di Antonia Bufi – Carla Cantore – Alessandro Capurso
Presso lo Spaziogiovani – Assessorato alla Politiche giovanili Comune di Bari – via Venezia, 41 Bari.
Vernissage 24 Ottobre 2018 ore 19.00
Esposizione fino al 30 Ottobre
Con il Patrocinio del Comune di Bari e del Garante Regionale dei diritti del Minore.
Collaborazione del Movimento Culturale Spiragli. INGRESSO LIBERO

Intervengono:
Ludovico Abbaticchio – Garante Regionale dei diritti del Minore.
Pio Meledandri – Curatore della mostra
Alessandro Capurso – Art Director

Antonia Bufi, Carla Cantore e Alessandro Capurso
ci narrano storie legate alla difficoltà di vivere,
dedicate alle giovani donne, ai bambini delle zone terremotate e
agli adolescenti che con tenacia vogliono uscire dal tunnel
della dipendenza dalla droga.
I soggetti fotografati sono creature che hanno bisogno
più di altre di gesti d’amore perché più esposte
alla durezza della vita e inermi di fronte ad essa
a causa della loro sensibilità e della giovanissima età.
In tutti e tre gli artisti l’idea-significato viene espressa
con stili differenti, espressivamente distanti,
ma culturalmente e socialmente vicini.

A. Bufi, giovane artista molfettese,
ci propone “SIMBIOSI”, un progetto sul disagio dell’artista donna
che in maniera più estensiva potrebbe rappresentare l
a metafora del malessere di genere.
Un polpo minaccioso, avvinghiato sulla testa dell’artista,
le impedisce di guardare il mondo circostante serrandole
gli occhi e la faccia con i propri tentacoli.
Non è soltanto la violenza verso la creativa sensibilità dell’artista, che viene repressa nella sua libertà espressiva: l’animale le stringe l’intera testa, schiacciandole il cervello che è il centro coordinatore
di ogni volontà, la sede della ragione, della capacità cognitiva.
Nella poesia Serenata indiana Eugenio Montale scriveva:
«Il polipo che insinua / tentacoli d’inchiostro tra gli scogli / può servirsi di te. Tu gli appartieni / e non lo sai. Sei lui, ti credi te».
Se nei versi del poeta genovese il polpo, simbolo dell’alterità
che si impossessa della nostra identità, restava acquattato tra gli scogli e portava a termine il suo compito subdolamente e quasi misteriosamente, nella visione di A. Bufi invece
l’animale prende il controllo del corpo e della mente del soggetto
in maniera esplicita, determinando una vera e propria simbiosi parassitaria.
L’opera mette bene in evidenza, nei suoi diversi rimandi allegorici,
la minaccia all’autonomia della donna quando viene costretta all’immobilità intellettiva e fisica.

C. Cantore, fotografa materana, da tempo impegnata
nelle tematiche sociali, propone le immagini toccanti
del reportage “NORCIA, IL TERREMOTO VISTO DAI BAMBINI”,
al centro del quale ci sono i piccoli che hanno subìto la grande violenza, improvvisa e inaspettata, del terremoto dell’Italia centrale. Il sisma crea devastazioni e lesioni evidenti negli edifici e
nel territorio, ma all’apparenza è così poco visibile la devastazione che avviene nell’animo umano, in particolare in quello dei bambini, considerata la difficoltà ad esprimere con il linguaggio verbale ciò che hanno vissuto.
Ad Angela, nel 2016, il sisma fece a pezzi la ludoteca all’interno della quale era insieme ai bambini, che riuscì a trarre in salvo.
La giovane donna decide di ritornare a Norcia.
Si dedica al progetto intrapreso sul saltarello,
un antico ballo popolare.
Il successo del progetto le ha dato la spinta per continuare ad avviare dei laboratori per bambini.
E proprio i bambini le hanno chiesto di parlare del sisma per rielaborare l’esperienza del terremoto, all’interno del container
in cui un’associazione, nata dopo il sisma,
tiene le proprie attività socioculturali.

A. Capurso, fotografo gioiese, racconta come il disagio degli adolescenti, che talvolta sfocia nella dipendenza, possa essere affrontato con il recupero della propria identità.
Uno stimolo a rinascere con la volontà di integrarsi
in una società spesso spietata che condanna i più deboli,
i non omologati, gli ultimi.
Il suo progetto “IN COMUNITÀ” è un’analisi visiva di una struttura (Fratello Sole) collocata in prossimità del centro urbano,
in un ambiente rurale dove i giovani vengono aiutati
da uno staff di terapeuti a liberarsi della loro dipendenza.
Il fotografo, condividendo con i ragazzi i momenti quotidiani,
registra con la fotocamera le azioni semplici e comuni della loro vita in comunità.
Diretto ed efficace A. Capurso nella sua analisi visiva
accarezza idealmente con i suoi click i giovani ospiti della comunità.
In ciascuno di loro si fa strada, un po’ alla volta, un più deciso coraggio di vivere.


Mostra Fotografica: Cartes De Visite

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Mostra Fotografica Cartes De Visite

Davanti all’obiettivo io sono contemporaneamente: quello che io credo di essere, quello che vorrei si creda io sia, quello che il fotografo crede io sia, e quello di cui egli si serve per far mostra della sua arte.
La Camera Chiara, Roland Barthes

Sul tema del ritratto i dieci autori partecipanti a questo progetto, operando in completa indipendenza, hanno scelto modi e percorsi differenti evidenziando l’esigenza condividere il proprio punto di vista generalmente condizionato dalle incertezze e dalle problematiche sociali del momento, di conseguenza il soggetto non è quello che vediamo come riproduzione- rappresentazione del reale ma è invece da ricercare nelle intenzioni del fotografo. In pratica la persona ritratta non è più soggetto ma complice. A emergere invece come soggetto troviamo il fotografo stesso con la sua sensibilità, con il suo spessore, con le sue domande, con il suo “essere”.

Dieci “cartes de visite” con invito a percorrere il progetto con gli occhi degli autori.

Ovviamente il progetto potrà dirsi completo solo quando i destinatari lo arricchiranno con le proprie letture, critiche e considerazioni.

Pasquale Susca
curatore della mostra di
Emilio Badolati, Yvonne Cernò, Pino Di Cillo, Ennio Cusano, Teresa Imbriani, Nicola Loviento, Fonte Silvia Meo, Luigi Scaringello, Rita Scarola, Giulio Spagone

Galleria SpazioGiovani
Bari – Via Venezia 41
inaugurazione: 9 ottobre dalle h.19.00
dal 10 al 20 ottobre 2018, dalle h.17.00 alle 20.00

Progettazione grafica a cura di Giulio Spagone.


La Ricerca di Senso nelle Immagini

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la ricerca di senso nelle immagini

LA RICERCA DI SENSO NELLE IMMAGINI

Nel Gennaio del 2016 il Museo della Fotografia del Politecnico di Bari propose un workshop progettato dal fotografo
Mario Cresci, “La Ricerca di Senso nelle Immagini”,
condotto poi dallo stessi Cresci.
Il Fotografo ligure, che vive e lavora a Bergamo,
è molto conosciuto in Puglia per aver vissuto venti anni a Matera e per il suo impegno oltre che nella città lucana,
anche nel nostro territorio, soprattutto a Bari dove ha pubblicato alcuni testi editi dalla Laterza.
In quel piovoso gennaio del 2016 avemmo la singolare occasione di essere ospitati all’interno della prestigiosa sede dell’Acquedotto Pugliese a Bari, per un’analisi visuale degli interni a cui prese parte un gruppo di fotografi giunti dalla Puglia, dalla Basilicata e dall’Abruzzo.

Negli anni dello sperimentalismo e dell’avanguardia che contraddistinsero una buona parte del Novecento,
Alfred Stieglitz per esempio, prima con Camera Work e poi con “Equivalents”, aveva posto l’attenzione sullo spostamento di senso di quelle immagini che erano nate dalla semplice esclusione dal fotogramma di ogni contesto paesaggistico di terra, per orientarsi verso i cambiamenti di luci e le forme delle nuvole,
in un concetto di astrazione che solo la fotografia poteva cogliere, assecondando la sua idea di allontanamento dalla realtà.

I partecipanti al Workshop partendo dai temi dominanti all’intorno del maestoso Palazzo di Via Cognetti in Bari, si imbattono con le opere del grande esponente italiano dell’Art Nouveau, come ad esempio la simbolica presenza dell’acqua, Fonte di Vita, declinata sotto varie forme, e le tante espressioni grafiche, pittoriche e progettuali.
Nel loro percorso furono accompagnati al superamento delle caratteristiche peculiari del luogo per entrare in una dimensione profondamente libera e creativa in cui ogni immagine avrebbe avuto quel tanto di “artificioso e predisposto” tanto da orientare il senso del reale verso una fotografia il più possibile interiorizzata e soggettiva.

Come affermava lo stesso Alfred Stieglitz, le immagini “si formano dentro di noi!”

I ventidue autori della mostra
LA RICERCA DI SENSO NELLE IMMAGINI sono entrati
nel Palazzo di via Cognetti, sede dell’Acquedotto Pugliese,
con emozione.
Lo straordinario oggetto architettonico progettato e dall’ingegner Cesare Brunetti e dall’eclettico artista Duilio Cambellotti, sono un esempio unico di un Tempio dell’Acqua, dove arredi, dipinti, affreschi, fregi, preziosi mobili “parlano” di quell’essenziale elemento che è origine di vita e di prosperità.
I due autorevoli progettisti si sono ispirati ai Castelli medioevali pugliesi per dare slancio e nobiltà all’intera costruzione.
“Superato il portone d’accesso lo zampillo perenne di una fontanella sgorgherà tra figurazioni simboliche del rigoglioso rifiorire delle Puglie dissetate dall’acqua del Sele” scrive l’ing. Cesare Brunetti.
L’interessante lavoro dei fotografi si è svolto mentre all’esterno una pioggia battente inondava strade e i marciapiedi picchiettando sui vetri delle finestre del palazzo, quasi ideale osmosi tra esterno ed interno.

Angela Mongelli affascinata dai bassorilievi marmorei, coglie nella prosperità delle anfore, il riferimento storico che Cambellotti dedica al mito dell’antica Roma.

Aniello Coppola trascende la realtà mediante raffinati segni di fantastiche visioni di alcuni dettagli degli interni, proponendoci oniriche composizioni.

Annarita Perna coglie le flessuose curve lignee di artistici mobili sui quali sapienti intarsi di forme geometriche e di figure femminili stanno a ricordare rigogliosi fiumi.

Anche lo sguardo di Antonio Tevere è attratto da sfumature e giochi cromatici dei preziosi mobili d’epoca; il Fotografo si sofferma sulle figure di animali scolpite in armonia col design di raffinati tavoli ed eleganti sedie.

Carla Cantore nei suoi scatti ha rappresentato simbolicamente l’acqua con corrispondenze ed analogie, affascinata dai “riflessi sulle pareti in alto che sembravano rimandare alla presenza di una piscina all’interno dell’edificio” come la stessa Cantore scrive nel commento.

Carmen Milone volge lo sguardo fuori, verso la città, la cui immagine giunge romantica e imprecisa attraverso finestre segnate dalla pioggia o “filtrata” dalla trama di bianche tende di mussola.

Chiara Loiudice coglie alcuni particolari architettonici della struttura riproducendo, con abilità compositiva luoghi e suppellettili, luci ed ombre, ispirandosi alla scena di un “noir”.

Cristina Mastrototaro perfettamente ambientata nel luogo di indagine, osserva interni ed esterni “deformati” dal movimento dolce delle acque: un flusso lento e sentimentale.

Domenico Fornarelli proietta, nel gioco di piani sovrapposti, il dubbio metafisico delle scelte da intraprendere; in un mondo in cui “il processo di disgregazione delle certezze è in stato avanzato” l’individuo è alla ricerca del cammino.

Elisabetta Castoro percepisce le sfumature della Bellezza dell’arte di Cambellotti declinata nella ricchezza dei diversi materiali e di pitture murali. La Fotografa scrive “Mogano, ciliegio, frassino s’intrecciano…Marmi lucenti riverberano…Vesti pregne di vento richiamano zoccoli e fanciullesca grazia…Cascate d’acqua vivace prorompono, dissetano..” regalandoci professionali visioni della sua sensibilità.

Emanuela Amadio incuriosita dai riflessi di luce segue le tracce dell’artista romano in una proficua verifica tra io e sguardo. Le sfumature di celeste le indicano la strada da seguire in sintonia con la sua sensibilità percettiva.

Fabrizio Cillo privilegia le relazioni grafiche con le onde marine. Mette a confronto materiali e profondità dei segni, icone inconfondibili dello scorrere dell’acqua, cogliendo in Cambellotti quel dinamismo futurista che affiora qua e là nelle sue opere.

Giovanna Sodano propone la visione, per ogni foto, di una coppia di immagini sovrapposte la cui lettura semantica fa pensare ad un’iconografia fantastica, eterea e surreale. Il gusto estetico della Fotografa, incline alla creatività, duplica nuova arte dall’arte.

Giuseppe Bruno vede nei dipinti e nelle opere che rappresentano l’acqua, la metafora della vita. L’acqua è come il sangue che scorre nelle vene ed alimenta i corpi. La sua fotografia privilegia le iniziative legate all’attività dell’uomo e degli animali.

Marisa Innamorato possiede una visione ampia della realtà che sa soffermarsi sull’altrove. Particolari “non visibili” al visitatore comune. Coglie la texture delle gocce di pioggia sulla superficie lucida e brillante, ma anche l’essenza di variazioni cromatiche sulla tela. Sa scrutare nell’anima delle cose.

Maura Potì elegge la Fontana (metafora dell’imponente opera idraulica, come riportato da Cesare Brunetti) a luogo di interesse delle sue ricerche. E’ nello specchio d’acqua che vede spumeggiare alcune figure mitiche: La Regina, il Cavaliere, la Danzatrice. Un perfetto equilibrio tra realtà e finzione.

Paolo Moretti è il visitatore attento e giustamente curioso. Sa ben cogliere gli spazi architettonici e la vegetazione sin dall’inizio del tour. E’ l’approccio del paesaggista conscio di trovarsi davanti ad un luogo fuori del comune, un Teatro dove l’Acqua è sovrana.

Rita Ostello è attratta dalle simmetrie geometriche che hanno dominato il design e l’architettura del primo novecento.
La Fotografa coglie la dimensione del segno grafico dell’artista, che pur fedele allo spirito del tempo, seppe riproporre uno stile molto personale e riconoscibile.

Rossella Mazzotta nell’inconsueta visita ai laboratori chimici del palazzo, grazie alla naturale creatività e al sapiente uso del teleobiettivo, presenta immagini fantastiche di alambicchi e pipette in vetro, sospesi nell’azzurro del “cielo”.

Umberto De Palma riprende particolari e tracce dell’inesorabile scorrere del tempo, parallelamente al fluire dell’acqua
(E’ passata di acqua sotto i ponti!) Il suo sguardo critico e impietoso registra piccole sbavature del passato, segni del quotidiano di un’epoca che ora non c’è più.

Vito Marzano raffigura i bellissimi mobili ed arredi che Cambellotti ci ha lasciato a testimonianza della sua arte. Il Fotografo compie un’interessante operazione concettuale collocando persone in carne ed ossa del mondo contemporaneo negli spazi ancorati nel passato. Un salto brusco e traumatico tra due epoche, quasi fantascientifico.

Yvonne Cernò ci propone un notturno del Palazzo illuminato, lucente e vuoto come un Castello di Fate. L’acqua piovana che accarezza le mattonelle del lastricato del Grande Giardino dà l’impressione (magica finzione della Fotografia!) che l’acqua invada l’intero pavimento del Tempio dell’Acqua, una metafora di grande impatto emotivo.

Bari agosto 2018 Pio Meledandri

GALLERIA COMUNALE SPAZIO GIOVANI Via Venezia, 41 – Bari


“Capricci di Puglia” mostra di opere pittoriche di D.Sciannimanico e M.Argentieri

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capricci di puglia

MARTEDÌ 22 ORE 18;00
“INAUGURAZIONE”
Con la partecipazione degli autori, referenti dell’associazione e autorità.

MERCOLEDÌ 23 ORE 18;00
“POESIA IN FORMA DI ROSA”
Anteprima della XII rassegna. Con la partecipazione dei poeti.

GIOVEDÌ 24 ORE 18;00
“PUGLIA, VISIONI D’AUTORE” – Progedit editore –
Viaggio tra celebri citazioni.
A cura dell’autrice Teresa De Francesco.

VENERDì 25 ORE 18;00
“VISIONI METROPOLITANE”
Mostra fotografica. A cura dell’associazione TerraNova.

SABATO 26 ORE 18;00
“LE STORIE DI CIOTTOLINA” – Les Flâneurs Edizioni –
Lettura e intrattenimento per bambini (età 5-8).
A cura dell’autrice Concetta Antonelli.

DOMENICA 27 ORE 10;00
“CONCLUSIONE”
Sonorità di Nuevo Flamenco.
A cura del chitarrista
Roby Otel.

Spazio Giovani via Venezia, 41 – Bari
Ingresso libero
Info. 080/5773808