Reliquie di San Nicola

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Le ossa di San Nicola. Foto scattata in occasione della ricognizione canonica del 1953.
Nella notte tra il 5 e il 6 maggio 1953 fu eseguita – alla presenza di una speciale Commissione Pontificia, presieduta da S. Ecc. Mons. Enrico Nicodemo, Arcivescovo di Bari – la ricognizione Canonica dei resti scheletrici rinchiusi nella Tomba di S. Nicola, situata sotto l’altare maggiore della Cripta della Basilica Nicolaiana di Bari. Questa ricognizione costituiva un avvenimento assolutamente eccezionale, dato che per ben 866 anni nessuno aveva potuto toccare ne vedere le Ossa del nostro Santo Taumaturgo, ne d’altronde la Chiesa sarebbe mai addivenuta alla decisione di fare la ricognizione dello scheletro presente in questa tomba, se non fossero stati urgenti ed indispensabili alcuni imponenti lavori di restauro e di consolidamento della Chiesa con opere interessanti le pareti e il pavimento stesso della Cripta. La necessaria rimozione temporanea dei pesantissimi lastroni ricoprenti la tomba ha concesso di portare allo scoperto ed all’esame diretto il complesso dei resti ossei, che nel lontano 1089 furono collocati dalle stesse mani di Papa Urbano II nel fondo del loculo monolitico della tomba. A me fu dato l’incarico di riconoscere ed elencare i pezzi ossei esistenti e quelli mancanti dello scheletro contenuto nella tomba scoperchiata; in tale indagine anatomica fui aiutato dal collega dottor Alfredo Ruggieri, medico di Bari. Il loculo (aperto verso le ore 23 del 5 maggio) mostrò nel suo fondo rettangolare ossa sparse senza alcun particolare ordine sistematico (il che dimostrava che non era stato di certo un conoscitore di anatomia ad averle precedentemente deposte), con il cranio situato al centro di una estremità del loculo, e con i pezzi, in parte frammentari, di ossa lunghe e di ossa brevi accumulate irregolarmente di torno; il cranio era ben collocato con la base poggiata in basso. Insieme ai minuti frammenti ossei, presenti in gran numero, abbiamo trovato anche del piccolo pietrisco, che presumibilmente dovette essere stato trasportato nel momento del frettoloso trafugamento delle ossa effettuato dai coraggiosi marinai baresi.
Tutti i pezzi ossei si trovavano immersi in un liquido limpido, simile ad acqua di roccia, occupante il fondo del loculo per l’altezza di circa 2 cm; le parti delle ossa che sovrastavano al pelo dell’acqua risultavano tutte umide, mentre tutti gli spazi midollari delle ossa spugnose sbrecciate si trovavano colme di acqua e abbondantemente gocciolanti al sollevamento dei pezzi scheletrici.Devo dire che, dopo la estrazione di tutti i pezzi ossei e di tutto il liquido, il loculo fu ben prosciugato ed accuratamente esplorato nelle sue pareti a forte illuminazione: il loculo risulto monolitico, di pietra compatta e dura e privo di qualsiasi incrinatura nelle spessissime pareti. Lo scheletro e risultato appartenente ad un solo e ad uno stesso individuo ed è costituito da ossa molto fragili e molto frammentate. Il cranio é di esso la parte meglio conservata, il che fa credere che sia stata anche oggetto di maggiore attenzione e pertanto la parte maggiormente protetta durante le operazioni di trafugamento. Il cranio è completo nei suoi segmenti e manca soltanto della metà posteriore della emimandibola sinistra; i denti sono presenti in gran numero ed alcuni si trovano ancora infissi nei loro alveoli.
La colonna vertebrale e ridotta in frammenti: vi sono tutte e cinque le vertebre del segmento lombare, ma soltanto alcune vertebre del segmento cervicale (la seconda e la settima depezzata), quattro vertebre del segmento toracico in gran parte depezzate, ed unicamente la porzione centrale della base dell’osso sacro. La gabbia toracica è ridotta esclusivamente alle porzioni posterolaterali di quattro coste ossee del gruppo centrale del lato di sinistra e ad una costa bassa dello stesso lato; manca anche dello sterno. L’arto superiore è molto frantumato e depezzato: e rappresentato soltanto da alcuni brevi pezzi superolaterali delle scapole, da un pezzo centrale di un omero, dalle ossa infrante dell’avambraccio e da numerose ossicine dei carpi, dei metacarpi e delle falangi. L’arto inferiore e meglio conservato: dell’osso dell’anca si è trovato però soltanto l’ileo di sinistra, mentre sono perdute le parti restanti, oltrecché le parti superiori dei due femori e gran parte dei peroni. Si sono trovate le rotule, le tibie, e numerose ossa dei tarsi, dei metatarsi e delle falangi.
Quasi tutte le ossa si sono presentate non solo frantumate, più o meno estesamente, ma anche molto spesso sbrecciate per superfici e profondità di varia ampiezza.

Questo complesso scheletrico, che, successivamente alla ricognizione, fu conservato in un’urna di vetro ed esposto alla venerazione dei fedeli per quattro anni (per il periodo cioè che e stato indispensabile per la esecuzione dei lavori predetti di restauro) è stato alla fine sottoposto ad un secondo esame anatomico, precisamente ad un esame antropologico, nella notte tra il 7 e l’8 maggio 1957, subito prima della rideposizione, con lo scopo di fissare e conservare le immagini e le caratteristiche dei singoli pezzi ossei, oltrecchè con il fine, più importante, di ricostruire la figura fisica, ed eventualmente la figura pittorica, del soggetto a cui lo scheletro appartenne. In tale operazione antropometrica mi sono giovato della collaborazione dei miei colleghi dott. Ruggieri Alfredo e dott. Venezia Luigi. Le tecniche da me adottate per tale lavoro antropologico sono state svariate, ed alcune di queste – da me ideate – sono state anzi messe in atto per la prima volta in occasione dell’esame ricostruttivo suddetto: io le descrivo minutamente in una ampia relazione scientifica che ho presentata alle Autorità Ecclesiastiche, alla quale relazione sono state annesse anche le numerose riproduzioni fotografiche e radiografiche delle parti scheletriche esaminate, oltrechè le tabelle dei valori metrici effettivi riscontrati nelle misurazioni delle ossa ritrovate. Uno studio lungo e paziente, effettuato con una metodica sistematica, mi ha permesso in secondo tempo di riconnettere tra loro i frammenti presenti di ciascun segmento osseo depezzato e poi di ricostruire tutto quanto lo scheletro articolato, in modo da conoscere infine di esso anche tutti i valori metrici presumibili secondo i rapporti di proporzionalità. Lo studio del complesso dei dati antropometrici, siffattamente raccolti ed elaborati, ci ha potuto fare effettuare molte ed importanti considerazioni. I resti ossei appartengono ad uno scheletro multisecolare, cosi come lo dimostra il fatto che essi sono estremamente fragili, assottigliati nello spessore, intimamente impregnati di pigmento brunastro, e molto frantumati.
La presenza dei numerosi frantumi ossei ci fa capire che i pezzi scheletrici, sottratti dai marinai baresi dalla tomba di Mira, dovettero essere gia in quell’epoca stessa, nel 1087, molto facilmente friabili e pertanto gia da allora di conservazione secolare. É presumibile che nelle operazioni dell’affrettato trafugamento, dovette essere trasportato, insieme alle ossa, anche del pietrisco, e che non fu più possibile, ai nuovi depositari delle reliquie, riconoscere e separare il pietrisco stesso dalle ossicine brevi e dai più minuti frammenti ossei. I resti scheletrici sono appartenuti inoltre ad individuo di età avanzata, e precisamente ad un uomo di età superiore ai 70 anni.
Ciò e dimostrato dal fatto che le ossa – in rapporto alla corporatura – presentano rilievi ed impronte abbastanza ben sviluppati, quali sono appunto più facilmente riscontrabili nei soggetti di sesso maschile. Il cranio infine dimostra una avanzata sinostosi delle suture della volta, anche delle pareti laterali (oblilaterazione delle suture temporo-parietali), quale si prese nta precisamente negli individui di età superiore al settimo decennio. I dati anatomici, che abbiamo fino a questo momento descritti, non sono quindi affatto in contrasto con la tradizione storica che ammette che lo scheletro in esame sia appartenuto al Santo Vescovo di Mira, Nicola di Patara, Patrono di Bari. La cronaca storica ci fa sapere che S. Nicola morì intorno ai 75 anni (secondo alcuni pero a 72 anni e secondo altri a 80 anni), il 6 dicembre 350 dopo Cristo, 1607 anni fa. Nel 1087, epoca del trafugamento e della traslazione delle Sacre ossa, erano quindi trascorsi di già 737 anni; è comprensibile pertanto che, dopo più di 7 secoli, le ossa dovessero essere spiccatamente fragili e che dovessero facilmente frammentarsi, sia perché raccolte affrettatamente da mani robuste e non aduse a trattare oggetti molto delicati, sia perché la loro traslazione avvenne per via mare e presumibilmente senza sufficiente protezione dagli urti provocati dagli ondeggiamenti della caravella. L’aspetto che presenta il corpo della settima vertebra cervicale fa supporre che qualcuno, in quella circostanza, abbia voluto conservare una reliquia del Santo, asportando a taglio netto, con un forte coltello, una sottile fetta di osso. I resti ossei sono appartenuti ad individuo di media altezza e di corporatura compresa tra il tipo mediolineo e il tipo longilineo; si è potuto assodare infatti – a mezzo delle operazioni di ricostruzione – che la statura corporea in piedi deve essere stata intorno ai m. 1,67, che la larghezza delle spalle deve essersi aggirata intorno ai 40 cm. e che la circonferenza toracica deve essersi mantenuta sugli 86 cm. o poco al di sopra. Se noi per dare un’idea concreta e pratica volessimo adoperare guanti per mani delle stesse dimensioni di quelle del Santo o anche scarpe corrispondenti, dovremmo usare il n. 8 e rispettivamente il n. 41 (la mano è infatti lunga 19 cm. e larga 8,7 cm. il piede è lungo 26 cm. e largo 10 cm.).
La capacità del cranio è risultata media (cc. 1510) cosi come è risultata di valore medio la circonferenza cranica (cm. 52,4). La testa è di normale conformazione, appena tendente alla forma allungata (subdolicocefalia). La faccia è risultata in prevalenza corta e larga, nel contempo che il mento si trova spinto in avanti poco più che di norma. La fronte è ampia, le orbite sono piuttosto larghe, il naso è di medie dimensioni e leggermente prominente con radice ben incavata, gli zigomi sono leggermente sporgenti lateralmente, il palato è largo, il mascellare è leggermente prognato, la dentatura è robusta. Lo studio della dentatura ha dimostrato inoltre che il Santo fu portatore di una anodontia degli ultimi molari, che i processi di carie dentaria furono in Lui poco estesi e che la Sua alimentazione abituale dovette essere prevalentemente vegetariana, stante la forte sgualivatura trasversale delle superfici trituranti dei molari e dei premolari. Le caratteristiche somatiche scheletriche riscontrate, ed in particolar modo quelle craniche, hanno permesso di assodare che la razza, alla quale appartenne il soggetto in esame, e la Razza bianca europoide mediterranea, e, potremmo aggiungere della varietà orientalide. Si e potuto escludere che il cranio in esame sia appartenuto ad individuo della razza alpina armena, stante il fatto che i soggetti di tale razza hanno cranio prevalentemente tondo, brachicefalo, ed occipite fortemente schiacciato, appiattito, caratteri questi mancanti nelle nostre reliquie. Se vogliamo confrontare tra loro tre campioni della razza mediterranea, S. Domenico, oriundo della Spagna, Dante Alighieri, oriundo dell’ Italia e S. Nicola, oriundo dell’Asia Minore, possiamo dire che S. Nicola si trova collocato nel mezzo, a riguardo dei valori della grandezza cranica; le capacità craniche ad esempio sono appunto rispettivamente di 1473 cc. in S. Domenico, di 1510 cc. in S. Nicola, di 1554 cc. in Dante. Gli Orientalidi (mediterranei del versante orientale) possedevano pelle tendenzialmente più brunastra di quella dei tipi razziali del Mediterraneo centrale ed occidentale, similmente a come furono trovate le Reliquie quanto si verifica ancora oggi nei cosiddetti tipi levantini.

A priori si esclude che il popolo turco attuale possa avere avuto alcuna affinità razziale con il nostro Santo, dato che i Turchi invasero dal Turkestan l’Asia Minore circa 500 anni dopo la morte del nostro Taumaturgo.

CLASSIFICAZIONE DELLE OSSA:
La mancanza dei caratteri antropologici cutanei limita, in indagini di questo genere, le possibilità di precisazione dei tipi razziali da discriminare: comunque, nel loro insieme, fanno propendere a riconoscere nello scheletro in esame la varietà orientalìde, la statura, la costituzione prevalentemente longilinea, la robustezza media dello scheletro, la dolicocefalia, la faccia pentagonoide allungata nel mento, il dorso nasale prominente, la media larghezza nasale, la fronte ampia, gli zigomi larghi, 1’occipite arrotondato. Una ultima considerazione ci rimane a fare, a conclusione della nostra indagine. Posso dire che S. Nicola portò sempre con sè, fino alla Sua morte, il morso delle sofferenze patite per amore del Signore, al quale aveva offerta la Sua vita. La storia ci dice che S. Nicola languì per più anni in umidi e malsane prigioni, dall’età di 51 anni: l’esame delle vertebre toraciche ha rivelato che il soggetto da noi studiato soffrì di artrite cronica vertebrale apofisaria, di grave entità, sì da esitare in anchilosi (spondiloartrite anchilosante). La indagine radiologica condotta sul cranio ha fatto scoprire anche una causa di sofferenza cefalica, evidenziata da un forte ispessimento osseo interno della teca cranica, molto esteso e molto accentuato (iperostòsi endocraniòsica diffusa).
I dolori rachidei ed i dolori cefalici dovettero ricordare probabilmente a Lui quanto il carcere possa lasciare lungamente nel corpo i segni della sofferenza. Ritengo che un esame anatomico, effettuato dopo ben 1600 anni dalla morte del soggetto abbia svelato già molti dei segreti conservati nella tomba. Io ho cercato però di spingermi ancora oltre ed ho voluto tentare di vedere il volto del nostro Santo sopra i resti ossei che di Lui ci sono rimasti. Avendo avuto a disposizione numerose riproduzioni fotografiche del cranio facciale, in proiezioni svariate, frontale, laterale ed oblique, ho pensato di rappresentare su carta lucida, che fosse perfettamente trasparente, il disegno delle varie parti molli (contorno cutaneo della testa, disegno dei sopraccigli, delle palpebre e degli occhi, del naso, delle labbra, del mento, delle guance, della barba) poste a ridosso delle formazioni scheletriche ossee corrispondenti. Le diverse figure facciali, che ho ottenuto, hanno avuto una caratteristica comune molto importante, quella della rassomiglianza dei volti, per cui si poteva ben dire al loro esame che fossero aspetti diversi di uno stesso individuo. Tale fatto ha, secondo me, un valore particolarmente notevole, e potrebbe convincerci che in effetti il viso che è apparso nei vari disegni, certamente proporzionato allo scheletro sottostante, non dovrebbe essere molto dissimile da quello vero. Se il volto di S. Nicola dovesse corrispondere in realtà a quello che ho potuto ottenere dal disegno della maschera facciale eseguito sulla figura dello scheletro cranico, si potrebbe ben dire che l’effigie del nostro Taumaturgo era veramente illuminata da una luce di bontà e di idealismo ascetico quale il viso piuttosto scarno, i grandi occhi e l’ampia fronte sembrano dolcemente riflettere intorno a loro. Tra le varie effigi pittoresche del nostro S. Vescovo di Mira, che fino ad oggi ho avuto possibilità di conoscere, quella, che più d’ogni altra mi risulta più vicina ai dati antropometrici da me riscontrati, è l’effige presente nel mosaico raffigurante la Vergine con i Santi Nicola e Giovanni Battista esistente nella Cappella di S. Isidoro della Basilica di S. Marco in Venezia. Le ossa del nostro Santo Taumaturgo riposano ora nuovamente nella loro tomba gloriosa, che come pegno di fede e di amore rimane a congiungere tra loro l’Oriente e l’Occidente Cristiano, in quella Bari che è destinata a divenire, prima o poi, l’anello di saldamento dei popoli dell’una e dell’altra parte, in quella grande pace dei cuori che tutti auspicano e profondamente desiderano.

(relazione del prof. Luigi Martino, docente di Anatomia umana normale dell’Università di Bari,
Bollettino di san Nicola, numero speciale, aprile-dicembre 1957).


Antica statua di San Nicola, Vescovo di Myra

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Questa foto ritrae l’antica statua di San Nicola da Bari, Vescovo di Mira. L’oggetto venne sottratto nell’inverno del 1976 dal Santuario omonimo posto sul colle di Castello, e, a quanto ci è dato da vedere dalla foto, era un’opera artistica non di grande valore e bellezza, ma testimone di un tempo dove con pochi mezzi e senza molti sfarzi si cercava comunque di onorare la religiosità. Le fattezze della statua sono comuni a quelle della tradizione ortodossa. Infatti nell’aspetto è molto simile a quella posta esternamente alla Chiesa Russa di Bari dedicata a San Nicola, appunto. La venerazione del Santo nel nostro paese ha origini antichissime, risalenti al periodo della dominazione bizantina del nostro territorio: dapprima una “rozza immagine” appesa ad un albero, raccoglieva intorno a se i pochi abitanti di Furinum. Qualche secolo dopo fu eretta una cappella, che la tradizione tende ad identificare con l’ossario posto all’esterno, sulla sinistra, dell’attuale corpo di fabbrica del santuario. Sempre per narrazione di padre in figlio, come ci riferisce il Padre Tornatore (vedi “Storia di Forino”), verso il Mille vi fu collocata l’ immagine “che ancora oggi si venera” (anni ’30). Dice ancora il Tornatore “…che essa sia di quell’ epoca non ve dubbio, anche per chi è profano in arte. Il Santo vi è effigiato nei suoi paludamenti vescovili e seduto, in atto di benedire. Il volto ha un pò dell’irato. L’artista volle ritrarlo forse nell’ atto in cui ammonisce Ario e difende la divinità di Gesù Cristo. L’ immagine, tutta in legno, è finemente lavorata”. Queste sono le considerazioni del Tornatore, il quale ci ricorda in questo passo la partecipazione del Vescovo di Mira al Concilio di Nicea del 325. Tornando alla storia della statua, sono poche sono le notizie al riguardo.

Le visite al santuario e quindi all’effigie del Santo sono state continue nei secoli, ma mai la statua venne portata in processione per le strade di Forino. Finché, nel 1866, un’epidemia di colera si propagò nel nostro paese senza però provocare vittime. Il fatto fu visto come frutto della protezione del Patrono di Forino, e solo allora si tenne la prima processione che tutt’oggi si svolge verso la fine del mese di luglio. Quella fu l’unica volta che la vecchia statua del Santo venne portata in processione per le strade di Forino, alla luce di decine di falò. Già l’anno dopo, venne sollecitamente realizzata l’attuale statua, quella da noi tutti conosciuta, portata puntualmente da allora in processione ogni anno. E qui di nuovo si perdono tracce scritte della statua, fino al furto nel 1976. Ce ne dà triste notizia in vari suoi scritti, molto amareggiato, l’avv. Gennaro Vespucci, descrivendo la sottrazione come un atto compiuto da “…mani sacrileghe, frutto di una società corrotta e permissiva…”. Come potergli dare torto! In quegli anni furono molti i furti in danno al patrimonio culturale della comunità forinese, la quale perse pezzi importanti di storia dispersi tra i cosiddetti “collezionisti d’arte” che più che collezionisti sono da considerarsi “accaparratori”. Ma questa è un’altra storia.


La storia di San Nicola di Bari

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Nicola nacque probabilmente a Pàtara di Licia, in Asia Minore (attuale Turchia), tra il 260 e il 280, da Epifanio e Giovanna che erano cristiani e benestanti. Fu cresciuto cristianamente, quindi, ma perse prematuramente i genitori a causa della peste. Divenne così erede di un ricco patrimonio che impiegò per aiutare i bisognosi. Si narra che Nicola, venuto a conoscenza di un ricco uomo decaduto che voleva avviare le sue tre figlie alla prostituzione perché non poteva degnamente maritarle, abbia preso una buona quantità di denaro, lo abbia avvolto in un panno e, di notte, l’abbia gettato nella casa dell’uomo, che così poté onestamente sposare le figlie. In seguito lasciò la sua città natale e si trasferì a Myra dove venne ordinato sacerdote. Alla morte del vescovo metropolita di Myra, venne acclamato dal popolo come nuovo vescovo. Un’altra leggenda non fa riferimento alle figlie del ricco decaduto, ma narra che Nicola, già vescovo, resuscitò tre bambini che un macellaio malvagio aveva ucciso e messo sotto sale per venderne la carne. Anche per questo episodio S. Nicola è venerato come protettore dei bambini. Imprigionato ed esiliato nel 305 da Diocleziano, fu poi liberato da Costantino nel 313 e riprese l’attività apostolica. Non è certo che sia davvero stato uno dei 318 partecipanti al Concilio di Nizza del 325, durante il quale avrebbe condannato duramente l’arianesimo, difendendo la verità cattolica, ma la leggenda ci tramanda che in un momento d’impeto prese a schiaffi Ario. Gli scritti di S. Andrea di Creta e di S. Giovanni Damasceno ci confermano l’ortodossa fede di Nicola. Nicola si occupò anche del bene dei suoi concittadini, ottenne dei rifornimenti durante una carestia e ottenne la riduzione delle imposte dall’Imperatore. Morì a Myra il 6 dicembre, presumibilmente nell’anno 343, forse nel monastero di Sion, e già allora si diceva compisse miracoli; tale convinzione si consolidò dopo la sua morte, con il gran numero di leggende che si diffusero ampiamente in Oriente, a Roma e nell’Italia meridionale. Le sue spoglie furono conservate con grande devozione di popolo, nella cattedrale di Myra fino al 1087. Grande è la venerazione a lui tributata dai cristiani ortodossi. Quando Myra cadde in mano musulmana, Bari (al tempo dominio bizantino) e Venezia, che erano dirette rivali nei traffici marittimi con l’Oriente, entrarono in competizione per il trafugamento in Occidente delle reliquie del santo. Una spedizione barese di 62 marinai, tra i quali i sacerdoti Lupo e Grimoldo, partita con tre navi di proprietà degli armatori Dottula, raggiunse Myra e si impadronì delle spoglie di Nicola che giunsero a Bari il 9 maggio 1087 : Nicola di Myra diventa, così, Nicola di Bari. Dopo la collocazione provvisoria in una chiesa cittadina, il 29 settembre 1089, le spoglie di Nicola trovano sistemazione definitiva nella cripta, già pronta, della basilica che si sta innalzando in suo onore. È il Papa in persona, Beato Urbano II (Ottone di Lagery, 1088-1099), a deporle sotto l’altare della cripta. Da allora S. Nicola divenne patrono di Bari e le date del 6 dicembre (giorno della morte del santo) e 9 maggio (giorno dell’arrivo delle reliquie) furono dichiarate festive per la città. S. Nicola è famoso anche al di fuori del mondo cristiano perché la sua figura ha dato origine al mito di Santa Claus (o Klaus), conosciuto in Italia come Babbo Natale.


Villaggio del Gusto Barese sul lungomare di Bari

In il

Dal 7 al 9 maggio 2016 su Piazza Diaz, Rotonda del Lungomare di Bari, l’Associazione “DE GUSTIBUS VITAE”, in collaborazione con il Birrificio Bari, BirrotecaPuglia.it e la rete Mordi la Puglia, organizza la seconda edizione 2016 del “Villaggio del gusto barese”
Gastronomia Tradizionale e Birra Artigianale Pugliese

La manifestazione si pone l’obiettivo di recuperare e valorizzare la vocazione gastronomica della Terra di Bari in abbinamento alle Birre Artigianali prodotte in Puglia, attraverso la promozione di un territorio universalmente riconosciuto quale culla della tradizione e del gusto mediterraneo.

Il “Villaggio del gusto barese” nasce per raccontare questa terra ricca e preziosa e verrà esaltato dai solenni festeggiamenti che la Città di Bari, in una mescolanza di tradizioni, usi e costumi, riserva al suo San Nicola, santo venerato in tutto il mondo, patrono della città che, tra i vari protettorari, è anche protettore dei bottai e dei mastro birrai.

Il villaggio sarà allestito su una superficie di 400 metri con 18 stand dedicati a produttori e ristoratori locali che, solo in questa occasione, “abbandonano” i laboratori artigianali per proporre i loro prodotti al pubblico con l’obiettivo di creare un punto di incontro diretto fra consumatori e produttori. Una filiera del “METRO ZERO” con menù selezionati dalla rete “Mordi La Puglia” e dallo chef Maurizio Altamura, volto noto della trasmissione televisiva “La Prova del Cuoco” di Rai Uno.

Per le Birre Artigianali saranno presenti ben 6 “etichette” pugliesi quali
• Birrificio Bari (Bari),
• Birra Pugliese (Leporano TA)
• Birrificio Italy (Martina Franca TA)
• Beer-Oz (Modugno BA)
• Birra del Sud (Bari)
• Birrificio Fabbiano (San Giorgio Ionico TA).

Per le proposte gastronomiche saranno presenti
• Braceria Lippolis (Noci) con il fornello tipico di bombette, zampina e tronere turesi,
• Braceria Rosmely (Ceglie del Campo) con l’hamburgheria podolica pugliese,
• Cibare Puglia (Sannicando di Bari) con i panini con pane di Altamura e porchetta di Grumo e la Focaccia “alta” di Altamura farcita
• Cantiere del Gusto (Bari) con una vasta scelta di panini gourmet con salumi e formaggi pugliesi,
• Bacco a Corte (Conversano) con panzerotti fritti e le frittelle,
• Sole di Puglia (Noci) con le “Tette di Venere”, la gelateria artigianale e tante altre dolcezze tipiche,
• Non solo Bibite Paoletti (Bari) con una selezione di sandwich tosco-pugliesi,
• Tavola e Tavoliere (Noci) con le patate fritte di Polignano e la focaccia di Noci farcita con Mortadella Fiorucci
• La Liquiriziarida (Foggia) con una selezione di liquirizie con sapori del Gargano
• Kokopelli (Lecce) con i suoi cocktail e centrifughe realizzati con ingredienti selezionati tre le eccellenze pugliesi.

Il “Villaggio del gusto barese” vanta i patrocini della Basilica Pontificia di San Nicola di Bari, del Comune di Bari-Assessorato allo Sviluppo Economico, della Camera di Commercio di Bari, di Puglia Promozione, della Fiera del Levante, di MondoBirra.info e della rete Mordi La Puglia.

Un sentito ringraziamento va al Birrificio Bari di Paola Sorrentino, alla SistemaGroup.net – Professional Network ed alla Consulenza Aziendale alla PMI di Nicola Bux per l’attività di programmazione ed ausilio agli organizzatori, alla TDS GROUP con Agostino Grieco e all’Istituto di Vigilanza “La Notturna” con Sabino De Vito per i servizi di security, a BirrotecaPuglia.it e Panvetri per l’ausilio organizzativo, oltre che agli sponsor tecnici Agenzia AXA Assicurazioni di Salvatore Minerva, Palcoscenico di Conversano per l’allestimento del Villaggio, e Promostudio 360° e PGA Communication di Giampaolo Panza per la comunicazione.

Per l’evento è attivo l’hastag #vdg2016.


Festa Patronale di San Nicola 2016, il programma completo

In il

Festa Patronale di San Nicola

7 – 8 e 9 Maggio 2016

929° ANNIVERSARIO DELLA TRASLAZIONE

 MANIFESTAZIONI RELIGIOSE E CIVILI

  
MERCOLEDÌ 20 APRILE
929° Anniversario della partenza delle Reliquie di San Nicola da Myra (1087-2016)
18.30 Basilica San Nicola Celebrazione Eucaristica presieduta da fr. Giovanni Distante OP, Sacrista della Basilica

GIOVEDÌ 21 APRILE
20.30 Basilica San Nicola “Petite Messe Solennelle” di Rossini. Concerto per Solisti, Coro, Pianoforte e Armonium diretto dal Maestro Elio Orciuolo
DOMENICA 24 APRILE
Apertura Ufficiale della Sagra
18.00 Basilica San Nicola Processione per le strade della Città Vecchia dei resti lignei della Cassetta della Traslazione. Parteci­pano: “Compagnia FormeDiTerre” diretta da Antonio Minelli; “Militia Sancti Nicolai”; “I Figuranti di San Nicola”; “I Marinai di San Nicola
Itinerario della Processione Basilica San Nicola – Piazzetta 62 Marinai – Strada Martinez – Traversa Santa Maria – Piazza San Pietro – Strada San­ta Teresa delle Donne – Via Pier l’Eremita – Strada Santa Chiara – Strada San Luca – Via delle Crociate – Via Carmine – Strada San Marco – Strada dei Gesuiti – Via Fragigena – Piazza Mercantile – Piazza del Ferrarese – Via Vallisa – Strada San Benedetto – Strada degli Orefici – Piazza Mercantile – Via Palazzo di Città – Largo Urbano II – Piazza San Nicola
 
GIOVEDÌ 28 APRILE
18.00 Basilica San Nicola Esposizione della Statua del Santo
18.30 Basilica San Nicola Celebrazione Eucaristica presieduta da fr. Ciro Capotosto OP, Rettore della Basilica. Sorteggio dei due Motopescherecci che porteranno la Statua e il Quadro del Santo a mare
20.00 Basilica San Nicola Processione con la Statua del Santo
Itinerario della Processione Basilica San Nicola – Piazzetta 62 Marinai – Strada Martinez – Piazza Santa Maria – Via Venezia – Discesa Annun­ziata – Largo Annunziata – Strada Vanese – Largo Urbano II – Basilica San Nicola

VENERDÌ 29 APRILE – SABATO 7 MAGGIO
Solenne Novenario
18.00 Basilica San Nicola Santo Rosario e Celebrazione Eucaristica
Venerdì 29 Aprile presiede Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Luigi Renna, Vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano
Sabato 30 Aprile-Martedì 3 Maggio presiede Sua Ecc.za Rev.ma

Mons. Lorenzo Piretto OP, Arcivescovo di Smirne (Turchia)
Mercoledì 4-Sabato 7 Maggio presiede un Frate Domenicano della Basilica

MARTEDÌ 3 MAGGIO
20.30 Basilica San Nicola Concerto della Fanfara del Comando Scuole A. M. 3ª Regione Aerea diretto dal 1° M.llo Luog.te Nicola Cotugno

GIOVEDÌ 5 MAGGIO
10.00 Basilica San Nicola Festa dei disabili anziani e bambini

SABATO 7 MAGGIO
In Giornata Arrivo dei Pellegrini
18.00 Baia San Giorgio Processione con il Quadro del Santo e Celebrazione Eucaristica presieduta da fr. Ciro Capotosto OP, Rettore della Basilica. Imbarco del Quadro
20.30 Piazza Federico II di Svevia Partenza Corteo Storico
22.30 Basilica San Nicola Arrivo Corteo Storico

DOMENICA 8 MAGGIO
04.30 Apertura della Basilica e Lancio di Diane della Ditta FireLight di Valenzano (Bari)
05.00 – 06.00 – 07.30 – 09.00 – 10.00 – 11.00 – 12.00 – 13.00 – 18.30 – 20.30 Basilica San Nicola Sante Messe
06.45 Basilica San Nicola Processione con la Statua del Santo
Itinerario della Processione Basilica San Nicola – Via delle Crociate – Via Carmine – Arco della Neve – Piazza Odegitria – Via Federico II di Svevia – Strada San Domenico – Via dell’Intendenza – Corso Vittorio Emanuele II – Corso Cavour – Molo San Nicola
09.45 Molo Sant’Antonio Spettacolo Pirotecnico della Ditta FireLight di Valenzano (Bari)
10.00 Molo San Nicola Celebrazione Eucaristica presieduta da Sua Ecc.za Rev. ma Mons. Adriano Bernardini, Nunzio Apostoli­co in Italia e San Marino, insieme con Sua Ecc.za Rev. ma Mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari-Bitonto e Delegato Pon­tificio per la Basilica. Benedizione del Mare e imbarco della Sta­tua del Santo
12.00 Basilica San Nicola e Molo San Nicola Supplica alla Ma­donna di Pompei
18.30 Molo San Nicola Celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Franco Lanzolla, Parroco della Cattedrale di Bari
20.00 Molo San Nicola Sbarco della Statua del Santo e proces­sione fino a Piazza del Ferrarese
Itinerario della Processione Molo San Nicola – Via Eroi del Mare – Corso Cavour – Piazza del Ferrarese
22.00 Molo Sant’Antonio Spettacolo Pirotecnico della Ditta FireLight di Valenzano (Bari)

LUNEDÌ 9 MAGGIO
929° Anniversario della Traslazione
(1087-2016)
07.30 e 09.30 Basilica San Nicola Celebrazione Eucaristica
12.00 Piazza del Ferrarese Celebrazione Eucaristica
18.00 Basilica San Nicola Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da Sua Ecc. za Rev. ma Mons. Adriano Bernardini, Nunzio Apostolico in Italia e San Marino, insieme con Sua Ecc. za Mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari-Bitonto e Delegato Pontificio per la Basilica. Prelievo della Santa Manna
22.00 Molo Sant’Antonio Spettacolo Pirotecnico della Ditta FireLight di Valenzano (Bari)
22.30 Piazza Mercantile Spettacolo Musicale di Carla Bavaro Quintet
 
MARTEDÌ 10 MAGGIO
17.00 Piazza del Ferrarese Processione fino alla Cattedrale
Itinerario della Processione Piazza del Ferrarese – Piazza Mercantile – Via Palazzo di Città – Piazza Sant’Anselmo – Piazza San Marco – Via Carmine – Arco della Neve – Piazza Odegitria – Cattedrale
 
LUNEDÌ 16 MAGGIO
17.00 Cattedrale Processione fino al Porto. Celebrazione Eu­caristica per la Gente di Mare presieduta da fr. Ciro Capotosto OP, Rettore della Basilica. Rientro in Basilica. Spettacolo del Grup­po “Militia Sancti Nicolai
Itinerario della Processione Cattedrale – Piazza Odegitria – Piazza Federico II di Svevia – Via Ruggero il Normanno – Lungomare Antonio De Tullio – Capitaneria di Porto (Santa Messa) – Strada Porto Nuovo – Piazza San Pietro – Strada Santa Scolastica – Strada Annunziata – Largo Annunziata – Piazza Santa Maria – Strada Martinez – Piazzetta 62 Marinai – Basilica San Nicola

DOMENICA 22 MAGGIO
Festa della Traslazione
secondo il Calendario Giuliano

In giornata arrivo in Basilica dei Pellegrini ortodossi russi
 
LUNEDÌ 23 MAGGIO
20.30 Basilica San Nicola “Primavera Barocca”: Concerto della Fondazione Antiusura Bari

VENERDÌ 27 MAGGIO
20.30 Basilica San Nicola Concerto “Il Miracolo di San Nicola e Deodato”. Musica di Nicola Scardicchio. Associazione Polifonica Barese “Biagio Grimaldi”.

Sagra di Maggio
Durante la sagra del 7, 8 e 9 maggio si svolgono solenni celebrazioni religiose e svariate manifestazioni culturali. Il 7 maggio, in modo particolare, la rievocazione della Traslazione di San Nicola attraverso Corteo Storico è la manifestazione culturale che meglio esprime e riattualizza l’epica impresa dei marinai Baresi che hanno cambiato, dl momento della traslazione, il volto e il destino della città di Bari.
Suggestivo è il pellegrinaggio dell’8 maggio…San Nicola dalle viuzze strette ed anguste di Bari vecchia, viene abbracciato dall’immensità del mare…E’ qui, sul mare, dopo che la bellissima statua del santo varca le soglie del portale centrale della basilica per uscire ed incontrare i suoi pellegrini, che giunge a termine la lunga processione per le vie principali della città. E’ qui sul mare che San Nicola attende tutti i pellegrini che, con le loro barche, vengono a rendere omaggio al santo venuto dal mare, protettore dei mari e dei naviganti.
Il 9 Maggio giorno del ricordo della Traslazione delle reliquie si fa memoria di quel lontano 1087 quanto l’audacia di quei 62 marina consegnò alla “felice Bari” il suo tesoro più bello: San Nicola. La concelebrazione eucaristica solenne è un momento di grande comunione ecclesiale con il pastore della diocesi che invoca lo Spirito Santo affinché il prodigio della Manna si realizzi e manifesti la potenza di Dio che in san Nicola rivela la sua benedizione per il suo popolo.
Mentre il rettore della Basilica, procede all’operazione del prelievo del Santa manna che che trasuda dalle ossa di San Nicola, il popolo di Dio prega perché si rinnovi il prodigio e San Nicola rinnovi la sua protezione per la città di Bari e dei suoi pellegrini.
Di fronte al prodigio che si rinnova si vive una intensa emozione, il Rettore alza l’ampolla che contiene il santo myron e la offre alla venerazione dei fedeli. La manna con­tinua a significare la presenza viva e vitale, attuale, di san Nicola in mezzo al suo popolo.


Il programma ed il percorso del Corteo Storico di San Nicola

In il

“Il corteo storico di San Nicola come rappresentazione dei valori della città di Bari”. Usa queste parole Francesco Brollo, direttore artistico dell’edizione 2016, per spiegare la sua visione della festa più amata dai baresi. Tradizione e contemporaneità il segreto, spiega il regista che reintroduce la presenza dei cavalli, ad esempio, durante il tradizionale percorso, arricchito però quest’anno dallo spettacolo di danza aerea, curato dalla compagnia ResExtensa, per la regia di Elisa Barucchieri. Grandi protagonisti saranno i residenti di Bari vecchia, che hanno collaborato alla creazione dell’evento. Non sono da meno gli alunni dell’Istituto comprensivo Umberto1 San Nicola che parteciperanno al quadro del corteo dedicato al miracolo dei fanciulli. Presente anche la Fc Bari 1908 . Questa mattina, la conferenza stampa di presentazione ufficiale sulla terrazza del fortino di Sant’Antonio. Il sindaco, ha consegnato idealmente le chiavi della città al rettore della Basilica di San Nicola Ciro Capotosto. Tra le grandi novità di quest’anno le brochure con la mappa del percorso e un libretto con l’intero programma. Il tutto, tradotto in 5 lingue, barese compreso.

Venerdì 6 maggio

Animazione della città vecchia Rievocazione dello sbarco e consegna delle ossa del santo

Dalle ore 18.00 di venerdì 6 maggio la città vecchia sarà animata da diversi eventi pensati per coinvolgere i cittadini in vista del Corteo dell’indomani. In particolare via Jacopo Calò Carducci diventerà la “Piazza delle bambine e dei bambini” allestita con un banchetto medievale e animata da artisti di strada e altre attività organizzate in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Statale Umberto I – San Nicola e il Granteatrino – La Casa di Pulcinella. In piazza dell’Odegitria si svolgerà il concerto dell’orchestra e del coro di bambini diretti dal M° Andrea Gargiulo. In piazza del Ferrarese (vicino agli scavi archeologici) ci sarà il punto di partenza degli itinerari curati da PugliArte. In collaborazione con Velo Service sarà garantito anche un servizio gratuito con 3 guide in bici-risciò che si proporranno di accompagnare i visitatori nelle strade della città vecchia e nelle aree pedonali del murattiano con un occhio di riguardo ad anziani e persone con difficoltà motorie.

Alle ore 20.00 avrà inizio la messa in scena dello sbarco delle ossa di San Nicola presso il Molo Sant’Antonio, illuminato con fiaccole e padelle romane, dove un gruppo di quattro uomini vestiti da popolani dell’epoca sarà affiancato da altri due in vesti da soldato normanno. Dal mare giungerà un gozzo con a bordo cinque uomini in abiti da marinai che remano verso riva portando le reliquie del Santo. Subito dopo, un corteo composto da marinai, banditori, timpanisti e nobili del 1087, porterà a Bari vecchia le ossa di San Nicola. Artisti di strada accoglieranno il passaggio dei marinai e nobili, annunciando alla cittadinanza del centro storico il Corteo l’indomani. In piazza Federico II di Svevia ci sarà uno spettacolo di sbandieratori e sarà allestito un banchetto medievale dove verranno offerti al pubblico frutta secca e vino.

Il corteo terminerà alle ore 23.00 circa presso la chiesa di San Michele dove si rievocherà la presa in consegna delle ossa del Santo da parte dell’Abate Elia.

Il corteo del 6 maggio si snoderà lungo il seguente percorso: molo San Nicola (PARTENZA), piazza del Ferrarese, piazza Mercantile, strada Palazzo di Città, piazzetta Sant’Anselmo (Scuola Materna Diomede Fresa), strada San Marco, strada del Carmine verso Basilica, piazzetta 62 marinai, strada Martinez, piazza Santa Maria del Buon Consiglio, piazza San Pietro, via Santa Teresa delle Donne, via Pier Eremita, strada Santa Chiara, strada Dietro Tresca, strada Carmine verso Cattedrale, strada Filioli, strada Arco delle Meraviglie, strada San Gaetano, via Jacopo Calò Carducci, Cattedrale S. Sabino, piazza Federico II di Svevia, strada Arco Basso, largo Albicocca, strada dei Bianchi Dottula, strada Boccapianola (passaggio Museo Civico), piazza Chiurlia, via Benedetto Petrone, corso Vittorio Emanuele (area pedonale), strada San Benedetto (strada De Gironda), chiesa di San Michele (ARRIVO).

Sabato 7 maggio

Il Corteo storico di San Nicola Il Corteo storico ha da sempre rappresentato un forte momento identitario collettivo. Dalla traslazione delle reliquie del 1087 D.C. a oggi, la città di Bari è divenuta meta del pellegrinaggio in onore di San Nicola da parte d’innumerevoli devoti da tutto il mondo. Il gesto dei marinai baresi ha mutato profondamente l’identità di una città, ma anche di generazioni di fedeli e migliaia di pellegrini che al seguito del Santo venuto dal mare hanno ritrovato le comuni radici umanistiche. Il Corteo incarna la Traslazione di un uomo vero, le cui gesta da sempre in difesa dei più deboli hanno portato a generare quel senso di pietà religiosa e di devozione popolare che contribuisce alla crescita culturale e sociale di un popolo. Il racconto dei valori dell’intera comunità barese nel rapporto con il proprio Santo è il tema del Corteo Storico 2016. In tutta la prima parte del Corteo si evidenzierà, infatti, il legame tra il Popolo e il Santo, mentre Nobili e Chiesa ne caratterizzeranno la seconda parte, al centro delle quali c’è la descrizione della Traslazione che ha come riferimento scenico la cripta di Myra, seguita dall’emblema della Caravella, elemento di unione tra i poteri forti della corte medievale barese e il popolo.

Il programma San Giorgio ore 17.00 Una delegazione del corteo composta da quattro soldati normanni, quattro timpanisti, due monaci benedettini e sei marinai presenzierà, presso la Baia di San Giorgio, al rito religioso che precede l’imbarco della Sacra icona nicolaiana.

Molo San Nicola ore 19.30 Al molo San Nicola, dei figuranti composti da quattro soldati e quattro timpanisti, assiste allo sbarco della Sacra icona e la scorta tra i vicoli di Bari vecchia, fino ad arrivare al Castello, punto di partenza del corteo storico. Castello Svevo ore 20.30 Partenza del corteo da piazza Federico II di Svevia lungo il seguente percorso: via San Francesco D’Assisi – piazza Giuseppe Garibaldi – corso Vittorio Emanuele II – corso Cavour – via Sabino Fiorese – piazza Eroi del Mare – lungomare Araldo di Crollalanza – lungomare Imperatore Augusto – Basilica di San Nicola I quadri del corteo

1° Quadro – I Marinai dell’impresa. Tre palloni aerostatici, a simboleggiare le sfere dorate che rappresentano il santo, accompagnano l’arrivo di un gruppo di giovani baresi.

2° Quadro – Il Miracolo dei tre fanciulli. San Nicola rianima i poveri resti inanimati di tre bambini uccisi da un perfido oste

3° Quadro – La dote delle tre fanciulle. La dote regalata da San Nicola salva tre giovani fanciulle da un misero destino.

4° Quadro – Traslazione a Myra in Turchia. Quattro marinai, tra cui il giovane Matteo, giungono nella cripta dove riposano le ossa del Santo. Matteo si impossessa delle preziose reliquie.

5° Quadro – La Terra di Bari, il popolo annuncia festoso l’arrivo del Santo. Bari è in festa. Figuranti e musicisti in abiti medievali annunciano l’arrivo in città delle reliquie Santo.

6° Quadro – La Corte di Bari. Le spoglie giungono a Bari. I rappresentanti della nobiltà barese – Chiurlia, Bianchi Dottula, Calò Carducci e famiglie filobizantine – omaggiano il Santo.

7° Quadro – La Chiesa. L’Abate Elia, i sacerdoti Lupo e Grimoaldo e i rappresentanti dei monaci benedettini accolgono l’arrivo delle reliquie.

8° Quadro – La Caravella. Solo il mare separa i marinai, le spoglie del Santo e l’approdo al porto di Bari. Sulla Caravella troneggia l’effigie del Santo, circondato da quattro marinai e dal giovane Matteo.

9° Quadro – Coda del corteo. Alcuni banditori a piedi con stendardi delle comunità Nicolaiane presenti e con il Gonfalone della Città di Bari chiudono il corteo.

Piazza San Nicola, ore 22.30 – Consegna dell’effige al priore Tutto il Corteo giungerà dal lungomare fino alla Basilica. Tutti i figuranti supereranno la Basilica fino a largo Abate Elia, mentre una delegazione dei componenti del Corteo si fermerà davanti alla Basilica per la consegna del Quadro. Qui saranno replicati in sequenza tutti i quadri presentati nel corteo. Uno spettacolo di sbandieratori e timpanisti anticiperà l’ingresso della Barca con l’effige del Santo che sarà consegnata al Priore dal marinaio Matteo e dall’Abate Elia.

Lo spettacolo dei miracoli e dell’aria – Danza aerea La sfilata del corteo sarà seguita dallo spettacolo di danza aerea ideato e curato da ResExtensa per narrare tre dei miracoli di San Nicola, Vescovo di Myra: I Marinai, I Tre Generali, Il Grano. ResExtensa si è classificata prima in graduatoria nel bando del Teatro Pubblico Pugliese a valere sui fondi FSC 2007/2013 – APQ Rafforzato “Beni e attività culturali” Programmazione di residenze artistiche internazionali e programmazione di spettacoli teatrali e coreutici internazionali in Puglia 2016 con un progetto di incontro artistico con la compagnia francese Motus Modules, maestri assoluti del “volo assistito”. Nell’ambito della residenza sono stati selezionati alcuni danzatori già professionisti che, assieme ai danzatori di ResExtensa, creeranno la prima compagnia di danza aerea di questo tipo in Puglia, e una delle rarissime in Italia. Il Corteo storico di San Nicola sarà dunque il battesimo ideale di questa neonata realtà artistica. In questa occasione, grazie anche ad una importante collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, si realizzerà un altro notevole incontro artistico che vede, accanto a ResExtensa e Motus Modules, la compagnia italiana Noè – Molecole Show, inventori del grappolo che solleverà i danzatori impegnati nella rievocazione dei miracoli di San Nicola. Le coreografie narreranno tre miracoli del Santo Patrono, ciascuno rappresentato attraverso una coreografia di circa 3 minuti da danzatori appesi alla struttura a ring. I quadri dei miracoli saranno inframmezzati da interventi di danza del “grappolo”. Lo spettacolo di danza aerea, in coda e a chiusura del Corteo storico curato dal regista Francesco Brollo assieme a DOC Servizi, sarà replicato lungo tutto corso Vittorio Emanuele e corso Cavour, fino al Teatro Petruzzelli.

Le strutture La parte di danza aerea del Corteo Storico 2016 a cura di ResExtensa consiste di due strutture.

1) Ring per la prima volta la costruzione di una quadratura di ring e palco sul bilico di un TIR alla quale saranno appesi i danzatori (massimo 4 in simultanea) attraverso un sistema di imbraco – trapezio – cavo con contrappeso. Sul TIR vi saranno anche i tecnici che cureranno i movimenti dei danzatori e l’impianto audio luci. L’altezza del ring da terra è di circa 10 metri, la larghezza del palco sul quale poggia è di circa 5 metri.

2) Grappolo un grappolo di palloncini gonfiati a elio, ai quali è appesa una danzatrice attraverso un sistema di imbraco e trapezio direttamente collegato alla struttura del grappolo. Il grappolo è manovrato e tenuto da tecnici a terra, tramite funi. Tre danzatrici si alterneranno sul grappolo. Attorno a queste due strutture, vi saranno danzatori a terra, per brevi interventi coreografici di contorno, sincronizzati con le parti aeree.

Il percorso.  Le strutture di danza aerea si porranno in coda al Corteo, a seguito del suo passaggio in piazza Garibaldi. Proseguendo in sincrono con il Corteo, lo spettacolo di danza aerea procederà lungo corso Vittorio Emanuele svoltando poi per corso Cavour, per fermarsi nell’area antistante il teatro Petruzzelli dove avrà luogo l’esibizione finale. Le movimentazioni Tutte le attività si svolgeranno lungo il percorso all’interno dell’area circoscritta dalle transenne. Il TIR procederà a velocità costante, seguendo la velocità del Corteo, con pause per i momenti di coreografia aerea. Il grappolo procederà più liberamente, fungendo anche da trait d’union tra la sfilata del Corteo e la parte aerea, senza comunque uscire dall’area transennata.


Il Mondo di San Nicola al Teatro Margherita

In il

Sabato 19 dicembre, alle 18.00, al Teatro Margherita, si inaugura l’evento multidisciplinare “Il Mondo di San Nicola” che propone per la prima volta, a Bari e in Italia, un museo temporaneo con attività e performance dedicate alla figura di San Nicola e alla cultura nicolaiana in generale.Ideata e diretta artisticamente dal regista teatrale e cinematografico Francesco Brollo, organizzata dalla Fondazione Nikolaos, con l’associazione CinEthic, con il sostegno del Comune di Bari (Assessorato alle Culture, Turismo, Partecipazione e Attuazione del Programma), e in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Bari, Teatro Pubblico Pugliese, Apulia Film Commission, Università degli Studi di Bari, la cooperativa Coar, PugliArte (con il patrocinio della Regione Puglia e del Corpo Consolare di Puglia e Basilicata), l’iniziativa ha l’obiettivo di offrire un’esperienza di conoscenza, approfondimento e intrattenimento sul Santo della pace e dell’unione fra i popoli, e un’opportunità d’incontro tra cittadini laici e religiosi, famiglie e operatori culturali sui valori legati a San Nicola, come i diritti dell’infanzia e il dialogo interreligioso.

Nella manifestazione sono state coinvolte istituzioni pubbliche, università, associazioni e aziende private del territorio che hanno sostenuto congiuntamente una nuova progettualità culturale di ricostruzione di un’identità collettiva per la città di Bari. Il programma di attività previste è ricco e variegato, e presenta performance teatrali, spettacoli per bambini, tavole rotonde, eventi espositivi e videoinstallazioni.
La rassegna di eventi e incontri, che inizia il 19 dicembre 2015, giorno in cui la Chiesa ortodossa celebra la festività di San Nicola, e si conclude il 6 gennaio 2016, giorno dell’Epifania, si rivolge a un pubblico eterogeneo e trasversale che include bambini, adolescenti, famiglie, studenti, insegnanti, operatori, animatori socio-culturali ed educatori, turisti e cittadini.
Al centro di tutto ci sono i bambini e il potenziale civile e creativo che incarnano per il nostro futuro, per la costruzione di un’identità condivisa e di un rinnovamento etico e culturale. Le icone da loro realizzate durante i laboratori didattici nelle scuole, e qui esposte, dialogano con alcune delle opere della collezione “San Nicola e i bambini”, custodite presso il Museo Civico: queste ultime, realizzate da prestigiosi artisti per il Comune di Bari, in onore del rapporto che da sempre lega San Nicola al mondo dell’infanzia, sono state acquisite al patrimonio del Comune grazie al prof. Mimmo D’Oria.
Tra le iniziative in programma, l’esposizione “L’immagine del Santo”, che si sviluppa su tre percorsi – arte classica, arte contemporanea e arte popolare – che sarà esposta sino al 6 gennaio; l’incontro storico “Il Santo che viene dal mare – 1087, il viaggio dei 62 marinai”, a cura dello scrittore barese Nicolò Carnimeo (lunedì 21 dicembre alle 18); la lettura scenica “Padre Terra” di Francesco Brollo, con Carmela Vincenti, e accompagnata dalle musiche di Mirko Signorile e dalle illustrazioni live di Albert Metasani (martedì 22 dicembre alle 21); la performance teatrale per bambini “San Nicola e i bambini – La leggenda di un Santo guaritore” a cura della Compagnia Granteatrino di Pulcinella (mercoledì 23 dicembre alle 11 e in replica alle 18 dello stesso giorno); l’incontro “L’infanzia è un diritto” con Riccardo Greco (presidente del Tribunale per i minorenni di Bari), Rosy Paparella (garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza) ed Enzo Varricchio, scrittore e storico nicolaiano, che modera il convegno (mercoledì 23 dicembre alle 17); il concerto del Quartetto d’Archi Gershwin (sabato 26 dicembre alle 21); e la performance di danza aerea “Il Culto” a cura della Compagnia EleinaD, con la partecipazione della campionessa mondiale della categoria ‘Tessuto’ Claudia Cavalli, che si svolgerà all’alba e al tramonto del primo giorno del nuovo anno (ore 7,18 del 1° gennaio 2016 e in replica alle 16,34 dello stesso giorno).

L’ingresso alla mostra “L’immagine del Santo” è gratuito e sarà possibile visitarla da sabato 19 dicembre 2015 a mercoledì 6 gennaio 2016, dalle 10 alle 14, e dalle 16 alle 21 al Teatro Margherita di Bari.

La partecipazione ai laboratori ludico-didattici per bambini e ragazzi è gratuito.
Per la partecipazione agli eventi si consiglia la prenotazione online sul sito ufficiale www.ilmondodisannicola.it (100 posti disponibili, info@ilmondodisannicola.it).
Pagina Facebook ufficiale: Il mondo di San Nicola
L’evento è sostenuto anche da Emmegi Meridionale Grigliati, Banca Carime, Divella, Blu Logis, ATS e Loconsole PVA.
Inoltre si ringrazia il contributo tecnico di CP Investigazioni, Paulicelli, Nipomar, AccaDueO, CNA, Asso Apulian, Napolitano (strumenti musicali), Candido Wines.