Swimming Pool

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Swimming Pool mostra muratcentoventidue

Comunicato Stampa
Muratcentoventidue Artecontemporanea

Swimming Pool
Elena Knox, Sissa Micheli, Liliana Orbach, Jaye Rhee, Debora Vrizzi

La piscina, palcoscenico privilegiato di cinema e letteratura, rappresenta uno dei simboli più potenti, efficaci ed eloquenti del mondo contemporaneo. La mostra è dedicata al tema della piscina, vista come luogo fisico e mentale in bilico tra una dimensione artificiale e una condizione naturale.
La piscina è densa di significati, anche discordanti: è simbolo del lusso ma anche di un ritrovato rapporto con la natura (l’acqua, il corpo: l’abbandonarsi e il lasciarsi andare), è artificiale e naturale, contenitore e spazio adibito alla libertà, che mescola sensualità , ambiguità (innumerevoli scene di film, libri, video musicali) e morte (il cadavere nella piscina è un altro simbolo ricorrente che lega il lusso alla disperazione, come nell’opera di Elmgreen & Dragset Death of a Collector).
Rappresenta anche uno spazio da percorrere (movimento) o in cui galleggiare (stasi), pieno e vuoto.
Ed è presente l’acqua che da secoli non cessa di affascinare e ispirare atleti, artisti e persone comuni : cristallina, ristoratrice, ora misteriosa, immensa e terribile, ora raccolta e familiare.
In questa mostra sono proposte alcune opere in cui la piscina costituisce un elemento rappresentativo o simbolico di rilievo.
Le artiste invitate, Elena Knox, Sissa Micheli, Liliana Orbach, Jaye Rhee, Debora Vrizzi, affrontano lo stesso tema con linguaggi diversi come la fotografia e il video.
Elena Knox è un’artista performer e multimediale australiana che lavora attraverso testi, suoni e immagini.
Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca presso il College of Fine Art (attualmente UNSW Art & Design) presso l’Università del New South Wales nel 2015, ha iniziato a proporre lavori che evidenziano il rapporto tra umani e robot umanoidi in Giappone e in altri paesi.
Le sue opere propongono e sovvertono le tradizionali raffigurazioni di genere, interrogandosi su come le donne vengono rappresentate e rappresentano se stesse nei vari media e contesti della nostra epoca.
Nella sua pratica artistica, amplifica gli impulsi umani al totemismo, all’idolatria e al feticismo, mediante i quali tentiamo di comunicare con fenomeni paraumani e di respingere la nostra definitiva solitudine nella galassia. Questo sforzo spesso sfrutta il campo in rapida evoluzione delle tecnologie emergenti.
Chinoiserie (Ode to Wuhan) documenta una guerrilla performance di Elena nella piscina dell’Hongguang Jianguo Hotel a Wuhan, in Cina. Elena è stata artista residente al K11 Art Village di Wuhan quando ha trovato questa piscina e spa, pubblicizzata dall’hotel come aperta e utilizzabile dagli ospiti.
La città di Wuhan ha un’atmosfera ottimista, caotica, vecchio-nuovo-nuovo, in costruzione / distruzione. Chinoiserie (Ode to Wuhan) è il tentativo dell’artista di trovare un punto di accesso all’immersione culturale, in una Cina che scorre veloce inondata di contraddizioni.
La ricerca espressiva di Sissa Micheli, artista altoatesina, viennese d’adozione, si muove tra l’immagine fissa e quella mobile dosando con rigore installazioni, video e foto.
Sissa Micheli padroneggia per sottigliezza e capacità di suggestione lo storytelling. I suoi sono studi poetici di passioni elementari, tormenti quotidiani, intimi, talvolta d’impressionante intensità emotiva. Il suo è un mondo complesso di forte qualità cinematografica, dove realtà e finzione sono complici nella costruzione della struttura di un dramma psicologico.
A volte autobiografico, a volte basato sull’esperienza di qualcun altro, come riportata da un giornale, queste narrazioni di intimità sono frammenti autonomi di una vita difficile. In un processo delicato e appena visibile di sublimazione, Micheli iconizza le matrici delle relazioni umane di base, fornendo così lo spettatore di un dizionario di “emozioni ricevute” che, pur universalizzate, mantengono la loro sincerità e incredibilmente, una potente autenticità.
Nella mostra Swimming Pool l’artista presenta fotografie tratte dalla serie “I think I got caught in a trap” (2007), in cui la protagonista, l’artista stessa, esplora gli spazi di una villa abbandonata prima della sua demolizione. Si tratta della Villa Wierer costruita dall’architetto Franz Prey a Chienes in Alto Adige negli anni 70 e demolita nel 2008. Le sue rovine sono emblematiche del declino economico di tutta una generazione alto-atesina che era diventata ricca in breve tempo e che poco dopo era andata in fallimento. Micheli prende spunto da una storia vera del passato, s’immedesima nel ruolo della moglie del proprietario e crea una narrazione pittorica densa nella quale traduce una situazione emozionale di precarietà in metafore visive. A questo punto, l’osservatore è coinvolto nel mezzo di una storia immaginaria tutta misteriosa.
Liliana Orbach è un’artista interdisciplinare, curatrice indipendente e docente. Nata in Argentina, vive e lavora a Tel Aviv. Ha collaborato con numerosi artisti, scrittori, musicisti partecipando e spesso coordinando numerosi progetti e eventi nazionali e internazionali relativi all’arte ed è stata anche invitata a curare programmi di video arte e a tenere conferenze in musei e università.
Il suo lavoro intende essere globale, affrontando argomenti che riguardano molti aspetti della nostra esistenza e proponendo spunti di riflessione sulla complessità delle dinamiche culturali e sociali della nostra contemporaneità. Oltre a lavorare con le immagini in movimento lavora sull’ abbinamento dell’immagine con il linguaggio verbale.
L’artista propone il video Preludio de una danza. Quello che sembra un momento divertente in piscina si trasforma in una situazione di tensione in cui il ritmo del ciclo dell’acqua sembra controllare con il suo flusso l’apparente libertà in cui si muovono i nuotatori.
Il desiderio dell’umanità di dominare la natura potrebbe trasformarsi in un pericoloso gioco dai
risultati imprevedibili. L’artista ci ricorda che la vita dell’uomo scorre entro i confini del potente regno della natura.
Nata a Seoul, in Corea del Sud, Jaye Rhee. Jaye Rhee si cimenta nello spazio tra l’ironico e il commovente con le sue video installazioni. Nata a Seoul, in Corea del Sud, Rhee si è trasferita negli Stati Uniti dove vive e dove. si è laureata presso la School of the Art Institute di Chicago (BFA, MFA)
Presenta un’installazione intitolata Swan. Il suo lavoro esplora il carattere di evasione dei desideri più autentici . Concentrandosi sulla tensione tra il desiderio “reale” e “falsi” oggetti del desiderio, rappresentata dalle immagini, nel senso più ampio della parola, il suo lavoro presenta “falsi reali” e “immagini senza immagini”.
Ad esempio, nella sua serie di bagni pubblici Swan, Orso polare, Niagara, i performers si muovono nei bagni pubblici sullo sfondo di dipinti murali raffiguranti cigni in un lago, una scena del Polo Nord con orsi polari e le Cascate del Niagara. Queste scene esistono nel linguaggio, così come nella memoria collettiva modellata dalla cultura. Ma dove esistono realmente? Il cigno, gli orsi polari del Polo Nord e le Cascate del Niagara, esistono tutti senza esistere: sono immagini idealizzate dell’immaginario nostalgico.
Il suo obiettivo è quello di creare un nuovo spazio visivo in cui l’artificio evapori attraverso la presentazione molto nuda delle immagini e mettendo a nudo i materiali. Questo “onesto artificio” alla fine porterebbe a una riflessione sulla propria nostalgia.
Debora Vrizzi, nata a Cividale del Friuli, è una videoartista e autore della fotografia.
Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna, negli anni alimenta il suo interesse per il cinema e la videoarte. Al Centro Sperimentale di Cinematografia / CSC di Roma, dove si diploma nel 2006 sotto la guida del Maestro Rotunno, impara a mettere la luce al servizio del racconto.
Come Performer e cineasta, Debora Vrizzi lavora da sempre con le immagini, il movimento, la fotografia e il corpo per mettere in scena una riflessione sull’identità personale e collettiva, a volte attraverso strutture semi-narrative, altre volte mediante una struttura simbolico-concettuale, in altre ancora slittando verso la documentazione del reale e l’autobiografia.
I suoi personali progetti artistici seguono due strade: la prima è caratterizzata dal mettere in gioco il proprio corpo come protagonista delle sue opere, le quali sono strutturate su un impianto prettamente cinematografico: i suoi quadri viventi sono delle vere e proprie ‘mises en scène’. La seconda è apparentemente opposta poiché l’artista sceglie di mettere in scena il cinema del reale.
In Frame Line, attraverso la rivisitazione del Mito, l’artista parla dell’attesa e della densità (concettuale e fisica) dei sentimenti e delle strategie ingarbugliate e inefficaci dell’amore.
Penelope attende Ulisse che, incantato delle Sirene, decide di non tornare.
La donna tesse i suoi capelli come una ragnatela, cercando di rendere seducente la sua interminabile attesa; non vuole abbandonare il suo trono. Il vento, che l’avvolge in aria sembra proseguire anche nell’acqua muovendo la gonna in una sorta di danza.
Frame line è lo spazio tra un fotogramma e un altro, è la linea che divide i sentimenti dalla ragione, è lo spazio vuoto e apparentemente immobile dell’attesa.

Sede
Muratcentoventidue-Artecontemporanea
Via G. Murat 122/b – Bari

Inaugurazione
Sabato 19 Ottobre, 2019, ore 19.30

Periodo
19 ottobre – 30 novembre 2019

Orario di apertura
Lunedì, martedì e mercoledì solo su appuntamento
Dal giovedì al sabato, dalle 17.30 alle 20.30

Info
3348714094 – 3925985840
http://info@muratcentoventidue.com
http://www.muratcentoventidue.com
http://www.facebook.com/MuratcentoventidueArtecontemporanea
https://www.instagram.com/muratcentoventidue_bari


“Grappoli di luce” mostra di Salvo d’Avila

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grappoli di luce salvo davila

Il progetto «Tipica Food & Art» di promozione culturale e gastronomica del Gruppo di Azione Locale (Gal) del Sud-Est Barese, promosso in partenariato con i comuni di Conversano, Mola e Rutigliano, sarà ospitato da Sabato 19 Ottobre, nel Museo Archeologico di Piazza XX Settembre.

È un progetto che mira a realizzare un visual tour attraverso le tipicità delle tre città, ponendo in relazione l’arte contemporanea con le risorse agricole e ittiche locali per promuovere e valorizzare il patrimonio culturale materiale e immateriale fatto di arte, storia, enogastronomia e tradizioni.

Per l’occasione, alle ore 18 sarà inaugurata la mostra d’arte «Grappoli di luce» dell’artista Salvo D’Avila che proporrà una sua personale interpretazione della tipicità per eccellenza di Rutigliano, l’uva da tavola, in un allestimento curato da Lia De Venere, critico d’arte e docente di Storia dell’Arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Bari.

Tipica Food & Art ha ricevuto un finanziamento dalla Regione nell’ambito del programma straordinario in materia di cultura e spettacolo ed è realizzato con le associazioni Etra, i «Volontari per la Cultura» e la galleria d’arte «Galleria Cattedrale».

La mostra resterà aperta dal 19 ottobre al 2 novembre, dalle ore 17:00 alle ore 20.00. Ingresso gratuito.

SALVO D’AVILA (Brindisi, 1968). Vive e lavora a Roma. Salvo coltiva la passione di famiglia per le arti visive, specialmente per la pittura, avvalendosi della fotografia, le cui basi tecniche consolida presso la Scuola Romana di Fotografia. I generi nei quali principalmente si cimenta sono il ritratto e la natura morta. Ha tenuto mostre personali in Italia presso gallerie private e istituzioni pubbliche: Galleria Le Muse, Andria (2014) – Borgo San Marco, Fasano (2017 e 2018) – Biblioteca Storica Nazionale dell’Agricoltura, Ministero delle Politiche Agricole, Roma – Ex Convento di San Francesco della Scarpa, Polo Museale della Puglia, Bari – Museo Diocesano, Velletri (2018) e all’estero presso gli Istituti Italiani di Cultura di Stoccarda (2015), Amburgo (2016) e Lisbona (2017).

(info@salvodavila.com)

Così scrive delle opere in mostra la curatrice:
Salvo D’Avila fotografa frutti, ortaggi, fiori riuniti in spazi ristretti, estraendoli dal buio con un fascio di luce o immergendoli in una luminosità abbagliante. A ispirarlo gli esiti più significativi della storia della natura morta, da cui mantiene tuttavia la necessaria distanza, pur dichiarando nei titoli il proprio debito nei confronti dei maestri del passato. Ad accomunare i suoi scatti nessun gratuito virtuosismo, ma una palese sobrietà formale, una ricercata chiarezza compositiva, un’attenzione assidua al dettaglio, che conferiscono alle immagini forte incisività. Tra le opere in mostra, in cui è sempre presente l’uva, alcune rendono omaggio a Juan Sanchez Cotán (1560-1627), il pittore spagnolo autore di originali nature morte, in cui ortaggi, frutti, selvaggina e altri alimenti sono sospesi all’interno di nicchie con l’ausilio di fili di spago. Se le foglie accartocciate sembrano alludere al trascorrere ineluttabile del tempo, alla caducità dell’esistenza umana, come nella vanitas, quel tipo di natura morta diffuso nel secolo XVII, che ricordava attraverso l’allegoria la precarietà di ogni cosa terrena, è certo invece che alle composizioni di D’Avila manca qualsiasi intenzione moralistica. Affabili e insieme dense di significato, le sue nature morte in realtà si fanno emblemi della vitalità della natura, del suo continuo rigenerarsi. In ciò, non solo ricollegandosi al termine stilleven (vita ferma), con cui in Olanda a metà del XVII secolo si definirono le composizioni con soggetti inanimati, ma anche facendo tacito riferimento alla capacità della fotografia di catturare l’attimo e di conferirgli lo stigma della durata.


“Notti Sacre” a Casamassima oltre 40 artisti in mostra a Monacelle

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palazzo monacelle casamassima

Oltre 40 artisti in mostra a Monacelle

Casamassima ‘galleria d’arte’. 
Prosegue il connubio della cittadina con l’arte e la cultura, che ha già portato in città mostre, eventi, esposizioni. 
Adesso a far tappa all’auditorium dell’Addolorata, in chiasso Carità, e al piano terra di palazzo Monacelle, nella centralissima via Roma, sarà l’appuntamento di chiusura di ‘Notti sacre d’arte’, la rassegna che vede impegnati pittori, scultori, musicisti, video maker, scrittori, pensatori che attraverso le loro opere raccontano il ‘Mediterraneo frontiera di pace’. 
Questo è il tema della mostra, che ha visto impegnati nella sua realizzazione, oltre al Comune di Casamassima, anche quello di Bari, Cerignola, l’associazione Federico II eventi, Vallisa onlus, Acquedotto Pugliese, Arcidiocesi di Bari – Biotonto, Diocesi di Cerignola – Ascoli Satriano.

Sabato 5 ottobre alle 19, pertanto, ci sarà l’inaugurazione della mostra in programma a Casamassima, che sarà visitabile fino al 19 ottobre prossimo, dalle 17.30 alle 20. 
Il programma di ‘Notti sacre’ all’auditorium e palazzo Monacelle sarà arricchito, il 12 ottobre prossimo, anche dalla presentazione di ‘Amira.

Storia di una mezzosangue’, il romanzo della giornalista Nicole Cascione. 
Il 19 ottobre invece, a conclusione della rassegna, avranno luogo la premiazione del concorso e il concerto per chitarra solista, eseguito da Miriam Lorusso, ‘No more blues’.


Ad esporre le loro opere saranno gli artisti, italiani ma anche provenienti da Ucraina e Messico, Sergio Abbrescia, Santina Bartolomei, Roberto Capriuolo, Marco Ciccarese, Maria De Pasquale, Piero Fabris, Lezith Garcia, Ludmilla Karpenko, Gabriele Liso, Biagio Monno, Angela Piazza, Daniela Saliani, Azio Speziga, Giuseppe Toscano, Milena Achille, Damiano Bitritto, Francesco Cardone, Anna Cristino, Anna Delle Noci, Angela Favia, Nancy Gesario, Mina Larocca, Pierluigi Lo Monte, Giancarlo Montefusco, Giusy Rizzi, Miranda Santoro, Giovanni Teresi, Anna Troyli, Lucrezia Arricchiello, Francesca Brivio, Cesare Cassone, Teresa Damato, Concetta Di Stefano, Canio Franciulli, Giuseppe Iovino, Milena Liberti, Giuseppe Miglionico, Maiky Padalino, Marialuisa Sabato, Valentina Scrocco, Luciana Tomasicchio, Dino Ventura, Vittorio Vertone, Tommaso Maurizio Vitale e Valeria Zito.  


All’inaugurazione della mostra interverranno il sindaco Giuseppe Nitti, l’assessore alla cultura, Azzurra Acciani, il direttore artistico della Biennale internazionale di arte contemporanea di Bari e Città metropolitana, Miguel Gomez, presidente dell’associazione Federico II eventi.


“TERRA È ARTE” nel Torrione Angioino di Bitonto 33 opere di artisti provenienti da tutta Italia

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terra e arte mostra

Ruralità, come senso di appartenenza alla terra di origine. È questo il tema della mostra di arte contemporanea “Terra è Arte”, organizzata dal Gal Nuovo Fior d’Olivi, in collaborazione con la Fondazione “Michele Cea” di Milano.

Dal 4 al 25 agosto, la sala espositiva del Torrione Angioino di Bitonto (BA) ospiterà le opere di 33 artisti provenienti da tutta Italia che, attraverso la pittura, la scultura o la fotografia, hanno interpretato il tema proposto.

Il vernissage della mostra si terrà lunedì 5 agosto alle ore 19.30. Previsti i saluti istituzionali dei sindaci di Bitonto, Michele Abbaticchio, di Giovinazzo, Tommaso Depalma, e di Grumo Appula, Michele D’Atri, dell’onorevole Francesca Ruggiero e del consigliere regionale Domenico Damascelli.

L’evento, moderato dalla giornalista Viviana Minervini, vedrà intervenire il presidente del Gal Nuovo Fior d’Olivi, Antonio Saracino, il presidente della Fondazione “Michele Cea”, Nicola Cea, e Massimiliano Porro, docente di Storia dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti “Aldo Galli” di Como.

Il professore, presidente del Collegio Scientifico Artistico della Fondazione, illustrerà i criteri di selezione e presenterà le opere e gli artisti: Andrea Mattiello, Angela Catucci, Annamaria Fiore, Ariela Salcini, Arnaldo Negri, Clarissa Moretto, Doriam Battaglia, Elisabetta Piccirillo, Francesco Rosina, Germano Caiano, Giovanna Lentini, Giuliana Marchesi, Jessica Spagnolo, Luisella Abbondi, Michela Vanoni, Michele D’Angella, Paola Sacchi, Raffaella Suaria, Teresa Claudia Pallotta, Tiziana Bussolini, Valeria Buzilan, Vicky Depalma, Maria Teresa Locuoco, Luciana Trappolino, Leda Michelini, Germana Bedont, Marta Pierro, Raffaella Martino, Vittoria Salati, Grazia Salierno, Giuseppina Rizzi, Caterina Manginelli e Sandra Marzorati.

In mostra anche alcune opere di Michele Cea, giovane artista scomparso all’età di 27 anni, a cui la Fondazione è dedicata.

Nei giorni di esposizione a Bitonto, saranno organizzati anche due eventi collaterali: una serata letteraria in programma per il 9 agosto e “Il Re si diverte”, la guida all’ascolto di Rigoletto a cura del Bitonto Opera Festival, del prossimo 20 agosto.

Con “Terra è Arte”, il Gal Nuovo Fior d’Olivi vuole abbracciare la causa della Fondazione “Michele Cea”, impegnata nel sostegno degli artisti meritevoli, giovani e non, in condizioni economicamente disagiate, a cui si fornisce la possibilità di esporre gratuitamente le proprie creazioni in mostre collettive o personali. L’ente organizza anche tavole rotonde itineranti e sportelli di supporto e ascolto psicologico e formativo. Con l’annuale “Premio Michele Cea”, che intende divulgare e diffondere l’opera dell’artista scomparso, si sostengono inoltre gli artisti emergenti, sia con premi in denaro che con pubblicazioni del vincitore su riviste e cataloghi di settore.

L’evento bitontino si avvale del patrocinio dell’Accademia delle Culture e dei Pensieri del Mediterraneo e del sostegno di Master Studio, Anteprima Design e Azienda Prodotti Artistici.

INGRESSO LIBERO


Nella Torre Normanna di Adelfia, la mostra “Art Exhibition” di Giuseppe Cantatore

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art exhibition giuseppe cantatore

Art Exhibition di Giuseppe Cantatore

Una mostra d’arte pittorico/concettuale ispirata all’intendo interesse dell’artista per la fisica quantistica la quale prevede e ipotizza l’esistenza di Universi paralleli. La mostra sara’ in effetti un’installazione sulla quale sono poste 8 tele che rappresentano la personale visione di Cantatore del soggetto in questione, accompaganata da una musica di sottofondo a 432HZ.

Saranno inoltre disponibili nella sede della mostra, piccoli gadget e souvenir che il pubblico potra’ acquistare.

La mostra sara’ aperta dalle ore 18:00 alle 22:00 presso la Torre Normanna della citta’ di Adelfia tutti i giorni dal 26 al 31 Luglio.

Evento organizzato dalla Proloco di Adelfia con il patrocinio del comune.


“L’OLIO INSEGNA” mostra d’arte contemporanea a cura di Antonella Bonerba

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mostra l olio insegna

MOSTRA DI ARTE CONTEMPORANEA
A cura di ANTONELLA BONERBA

Visitabile dal 14 Luglio al 7 Agosto 2019
Inaugurazione Domenica 14 Luglio, h 19,00
PALAZZO PINTO presso SAMMICHELE DI BARI
Ingresso gratuito




ARTISTI PARTECIPANTI: Tiziano BELLOMI, Giovanni CARPIGNANO, Maria Grazia CARRIERO, Pierluca CETERA, Piero CHIARIELLO, Chiprima KYPOY, Ruggero D’AUTILIA, Emilio D’ELIA, Nicola LIBERATORE, Franco G. LIVERA, Walter LOPARCO, Enrico MEO, Rossella MERCEDES, Sara MONTANI, Pantaleo MUSARO’. Arben SHIRA



Importanti artisti, del panorama regionale e nazionale di arte contemporanea, si misurano con un tema che dà lustro a territori, che sostanzia rapporti di appartenenza e lega culture. La qualità dei protagonisti (metà dei quali presenti, in passato, in esposizioni del Padiglione Italia, legate alla Biennale di Venezia) rende la mostra un originale spaccato contemporaneo di spendibilità possibili, non scontate, legate ad un tema, l’olio, che può davvero insegnarci molto.

L’Olio Insegna

L’ulivo, albero di antichissima origine, da secoli accoglie leggende e produce racconti che uniscono. Da simbolo cardine dell’essenza mediterranea, l’ulivo si avviluppa nei territori, e, come i suoi grandi tronchi suggeriscono, si contorce su se stesso per aprirsi all’esterno, custodisce radici profonde e con i suoi frutti, dà vita all’olio. 
L’olio è un prodotto finito, ma anche il punto di partenza per fluidità ideologiche . 
Sedici artisti, professionisti del mondo dell’arte contemporanea, si sono misurati col tema “L’OLIO insegna”, affrontando nelle loro opere collegamenti con l’etnografia, le tradizioni popolari, la mitologia, la storia, la letteratura, il cinema, la religione. Il termine INSEGNA, verbo e sostantivo, essenza-azione ed estetica, che riguarda “l’insegnare”, ma anche nome di uno stemma, un cartello, una targa che racchiude una scritta o un simbolo, che orienta, che annuncia, che anticipa o prepara a qualcosa, permette di giocare con il nuovo ruolo che ogni artista sa donare ad un qualsiasi oggetto.


“CONTRACCADEMIA” galleria permanente a Santa Teresa dei Maschi

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CONTRACCADEMIA Santa Teresa dei Maschi

INAUGURAZIONE DELLA CONTRACCADEMIA
Galleria/Laboratorio Permanente d’Arte
sabato 25 MAGGIO alle ore 19.30, a Santa Teresa dei Maschi.

Ci sono infinite definizioni di arte, per ogni singola opera tantissime interpretazioni e altrettanti giudizi. Ma in definitiva cos’è l’arte? Un quadro del 500, una scultura tribale, il disegno di un bimbo, un foglio bianco, una performance, una tela capovolta? Qualsiasi cosa può essere considerata arte? E’ un dilemma questo che sarà difficile risolvere quando si è innanzi ad un’opera che esprime un concetto, una emozione, una vibrazione cromatica.

Noi crediamo che un’opera d’arte acquisisca senso se messa in relazione all’artista che la crea e a colui che la guarda. In realtà non esiste uno schema preciso, il significato di un’opera non ha un confine definito, è estremamente fluttuante. L’arte si conforma alla propria visione del mondo, alla personalità di ognuno.

L’arte è espressione dell’animo umano che scende nei nostri sentimenti, è un atto creativo, che implica sempre il concetto sovversivo di “creatività”. Queste sono le motivazioni che ci hanno portato a far nascere all’interno di Bibart Biennale il laboratorio/galleria denominato “Contraccademia”, l’arte come germoglio di condivisione, incontro/confronto, d’altronde è storia che i grandi del 900 sono tutti nati all’interno di movimenti in cui gli artisti si confrontavano e scontravano in continuazione.

Purtroppo dopo gli anni sessanta si è fatta sempre più forte l’idea dell’artista individualista, personalità isolata da tutti gli altri, favorita e sostenuta dalle nuove leggi di mercato e consumo che nulla hanno a che fare con la cultura dell’animo umano. La nostra sarà una utopia oppure una velleità, ma crediamo fortemente all’idea che l’arte sia una ispirazione da condividere, una occasione di comunione. Non è un caso che la sede del luogo in cui Bibart/Contraccademia ha scelto di svolgere le attività espositive e laboratoriali sia una Chiesa del 1600, Santa Teresa dei Maschi, nel borgo antico della città di Bari, città che storicamente accoglie e condivide e certamente una chiesa è il luogo che più si adatta all’incontro, alla comprensione, allo scambio, alla trascendenza di cui l’arte deve essere sempre colma.

Nello spazio di Santa Teresa dei Maschi, il pubblico può contemporaneamente guardare una mostra e vedere artisti al lavoro o che discutono, chiunque potrà inserirsi nel dialogo, oppure osservare come nasce un’opera.

In questo e per questo ci sentiamo “sovversivi” ed è il motivo per cui si è dato il nome “contraccademia”, noi vogliamo un’arte che non deve essere nè sottovalutata e nemmeno sopravvalutata dai critici d’arte, dalle aste evento, dai galleristi, vogliamo che gli artisti possano e debbano incontrarsi, confrontarsi liberamente tra di loro e con chiunque, senza schemi economici o pseudo intellettuali, una crescita umana basata su chi costruisce negli anni con etica il proprio lavoro e si mette al servizio di quel pubblico che pensa che l’arte sia un incontro, una occasione: un pensiero in libertà e di libertà. Siamo schierati dalla parte degli artisti del passato che ci hanno aiutato a rendere le immagini di ieri così vicine ai pensieri di oggi e allo stesso tempo sosteniamo la contemporaneità che traccia il nostro cammino.

Sei un artista? “Esci dal tuo studio, porta il tuo cavalletto e vieni a dipingere con noi.”

“Gli artisti di Contraccademia”

Nomi artisti in esposizione:
Damiano Bitritto, Cesare Cassone, Marco Ciccarese, Anna Cristino, Emanuela De Franceschi, Miguel Gomez, Giancarlo Montefusco, Marialuisa Sabato, Azio Speziga, Carmen Toscano.

La Galleria permanente sarà aperta tutti giorni tranne domenica, dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.30


Gianfranco Basso | “Another Day”

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Gianfranco Basso Another Day

Another Day è il racconto di un’intensa giornata vissuta tra individualità e alterità, consapevolezza e inconscio, realtà e metafisica. Vicende reali, plausibili o semplicemente impossibili, gli episodi narrati combinano sogno e ricordo, confermando le linee d’indagine predilette dall’artista.

Anche il mezzo è quello consueto, il ricamo, adottato nel 2014 e via via perfezionato per farne strumento d’analisi essenziale e poetico insieme.

Pensata in formula site specific per il Museo Nuova Era, questa nuova installazione di Gianfranco Basso, prosegue le propensioni spaziali iniziate dall’artista in “Ànemos” e oggi tramutatesi nei tempi e nei modi, dall’incorporeità alla fisicità. Ad originarla la riflessione dell’artista sul pensiero di Zygmunt Bauman. La società liquida del sociologo polacco è interpretata da Basso come una folla spaesata e urlante, colta nella tragica presa di coscienza delle sofferenze del vivere.

All’omologazione, alla perdita del singolo nel molteplice, Basso contrappone l’esaltazione dell’individualità, forte e prevaricatrice, ma anche sognante ed evocativa, quella degli artisti e dei liberi pensatori, che dai ricordi sanno trarre la poesia, sublimandola nel racconto di una giornata speciale, di una vita speciale.

– Carmelo Cipriani –

Gianfranco Basso | ‘Another Day’
a cura di Carmelo Cipriani
Inaugurazione sabato 11 maggio, ore 18.30
Fino al 6 giugno 2019.

C/O Museo Nuova Era
Strada dei Gesuiti 13, 70122 Bari.
Orari di apertura
Martedì – Sabato ore 17.30 / 20.30
Press & Info: www.museonuovaera.com


ARTEBARI, alla Fiera del Levante la 1ª Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea

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artebari fiera del levante

Dal 4 al 6 maggio in Fiera a Bari il network delle rassegne artistiche italiane
ArteBari, l’unica fiera d’arte moderna del Sud Italia
La grande arte torna in città

Dopo una pausa di dieci anni riprende alla Fiera di Bari l’esposizione di arte contemporanea che a partire dal 2019 si chiamerà ArteBari. Una nuova denominazione per una manifestazione di alto livello nonché unica fiera d’arte moderna presente nel Sud Italia: l’evento fa parte del circuito Arte che la società organizzatrice padovana N.E.F. – Nord Est Fair srl, da anni declina sui territori di Padova, Genova, Parma, Forlì, Vicenza.
Circa cinquanta tra le principali gallerie italiane di fama nazionale e internazionale, con sedi in 9 regioni (Puglia, Lombardia, Toscana, Veneto, Lazio, Emilia Romagna, Campania, Piemonte, Abruzzo) e due galleristi della Slovenia e degli Stati Uniti, saranno quindi presenti nei padiglioni 18 e 20 della Nuova Fiera del Levante (via Verdi – ingresso Edilizia) da sabato 4 a lunedì 6 maggio proponendo opere di 1.200 artisti contemporanei del Novecento.
Nell’allestimento in Fiera i visitatori vedranno una collettiva di opere dei più grandi nomi dell’arte moderna portati da galleristi la cui fama costituisce garanzia di qualità per il mercato dei collezionisti e degli appassionati. Tra gli espositori i nomi di maggior spicco sono quelli di Galleria Accademia Torino, La Spirale di Milano, Deniarte di Roma, FerrarinArte di Legnago (Vr), Arte Ce.Co di Milano, Galleria Cinquantasei di Bologna, Andrea Ingenito Contemporary Art di Milano e Napoli, Daliano Ribani Arte di Carrara, Ca’ di Fra’ di Milano, Galleria Damiani di Bari.
Al pubblico ArteBari consente un’immersione in tutte le correnti artistiche del Novecento; inoltre presenta opere espresse da nuovi talenti emergenti in forte ascesa, a cui guardano con interesse investitori e collezionisti: si tratta della sezione espositiva Contemporary Art Talent Show, in cui artisti indipendenti propongono i loro progetti innovativi intervenendo con quadri, sculture, installazioni che hanno per comun denominatore il costo inferiore a 5.000 euro. E questo anche nell’ottica di avvicinare una platea più ampia e le giovani generazioni.
Sponsor di ArteBari è, come in tutte le altre fiere a marchio N.E.F., Banca Mediolanum.

Anteprima di ArteBari. L’anteprima dell’evento (su invito) sarà venerdì 3 maggio alle ore 18. ArteBari osserverà il seguente orario: sabato e domenica dalle ore 10 alle 20, mentre lunedì 6 maggio la manifestazione chiuderà alle ore 13. Ingressi da via Verdi (ingresso Edilizia).

Orari e biglietti: Biglietti ingresso 5 euro, ridotti 3 euro. Ridotti, anche scaricabili dal sito https://www.artebari.it/, per chi attesta l’appartenenza a queste categorie: over 65, studenti diversamente abili con invalidità inferiore all’80% (NO accompagnatore), ragazzi dai 13 ai 17 anni, gruppi (minimo 10 persone), forze dell’ordine.
Ingresso gratuito: ingresso gratis per i diversamente abili con invalidità superiore all’80% e per l’accompagnatore; per i ragazzi entro i 12 anni e per le scolaresche (accompagnatori compresi) previa richiesta alla Segreteria Organizzativa via mail o fax.


“Nature Matérielle” mostra dedicata alla natura e alla materia

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nature materielle mostra

Fondamento dell’esistenza nella sua configurazione fisica e nel suo divenire biologico, principio operante o realtà fenomenica, vita, forza, universo. È la natura in tutte le sue forme, con la materia, la protagonista della mostra “Nature Matérielle” che, a partire dal 13 aprile alle ore 18:00, sarà possibile visitare nella Galleria Cattedrale di Conversano.

Cinque gli artisti pugliesi coinvolti nel progetto curato da Nicola Zito, storico e critico d’arte: Miki Carone, Daniela Giglio, Iginio Iurilli,Francesca Macina e Raffaele Vitto.

A meno di un anno dalla sua apertura, la Galleria Cattedrale ospita ancora una volta grandi artisti del panorama nazionale e giovani talenti. L’idea di uno spazio dedicato all’arte è nato da Lucilla Tauro, studiosa e fondatrice della Galleria.

La mostra “Nature Matérielle” nasce dall’incontro con Nicola Zito e ha come focus il rapporto con la natura, come soggetto da studiare ed elaborare, e con la materia, come mezzo espressivo della scultura. Mossi da un’idea non solo oggettuale, ma anche esperienziale e concettuale, i cinque artisti creano le loro opere facendo confluire suggestioni e istanze legate alla propria terra d’origine: la Puglia. Qui la natura, maestosa e potente, ha mostrato tutta la sua straordinaria e materica bellezza, che gli artisti hanno reinterpretato con le loro opere.

La collettiva rimarrà aperta e visitabile fino a domenica 19 maggio, dal martedì alla domenica, dalle ore 17:00 alle ore 20:00. In seguito saranno comunicate ulteriori aperture straordinarie e l’entrata è libera.

INGRESSO LIBERO

Per info
Galleria Cattedrale

Largo Cattedrale, 9/12
Conversano (BA)

tel. 0809672994
info@galleriacattedrale.it