Emilio Solfrizzi in IL MALATO IMMAGINARIO

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il malato immaginario solfrizzi

IL MALATO IMMAGINARIO
Emilio Solfrizzi
28 e 29 Marzo
Teatro Traetta, Bitonto – Bari

Il teatro come finzione, come strumento per dissimulare la realtà, fa il paio con l’idea di Argante di servirsi della malattia per non affrontare “i dardi dell’atroce fortuna”.
Il malato immaginario ha più paura di vivere che di morire, e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi, dalle prove che un’esistenza ti mette davanti. La tradizione, commettendo forse una forzatura, ha accomunato la malattia con la vecchiaia, identificando di conseguenza il ruolo del malato con un attore anziano o addirittura vecchio, ma Moliere lo scrive per se stesso quindi per un uomo sui 50 anni, proprio per queste ragioni un grande attore dell’età di Emilio Solfrizi potrà restituire al testo un aspetto importantissimo e certe volte dimenticato. Il rifiuto della propria esistenza. La comicità di cui è intriso il capolavoro di Moliere viene così esaltata dall’esplosione di vita che si fa tutt’intorno ad Argante e la sua continua fuga attraverso rimedi e cure di medici improbabili crea situazioni esilaranti.

Cast
Compagnia Moliere / La Contrada – Teatro Stabile di Trieste
Emilio Solfrizzi
IL MALATO IMMAGINARIO
di Moliere
con Lisa Galantini, Antonella Piccolo, Sergio Basile, Viviana Altieri, Cristiano Dessì, Pietro Casella, Cecilia D’amico
e con Rosario Coppolino
costumi Santuzza Calì
scenografie Fabiana Di Marco
musiche Massimiliano Pace
adattamento e regia GUGLIELMO FERRO
in collaborazione con Teatro Quirino – Vittorio Gassman

>>>Acquista Biglietti

INFO:
Teatro Tommaso Traetta
Largo Teatro, 17 Bitonto
Tel. 0803742636

Comune Di Bitonto
Ufficio Cultura
Tel. 0803751877


IL MALATO IMMAGINARIO con Emilio Solfrizzi

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il malato immaginario solfrizzi

IL MALATO IMMAGINARIO
Emilio Solfrizzi
11 e 12 Marzo
Teatro Mercadante, Altamura – Bari

Il teatro come finzione, come strumento per dissimulare la realtà, fa il paio con l’idea di Argante di servirsi della malattia per non affrontare “i dardi dell’atroce fortuna”.
Il malato immaginario ha più paura di vivere che di morire, e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi, dalle prove che un’esistenza ti mette davanti. La tradizione, commettendo forse una forzatura, ha accomunato la malattia con la vecchiaia, identificando di conseguenza il ruolo del malato con un attore anziano o addirittura vecchio, ma Moliere lo scrive per se stesso quindi per un uomo sui 50 anni, proprio per queste ragioni un grande attore dell’età di Emilio Solfrizi potrà restituire al testo un aspetto importantissimo e certe volte dimenticato. Il rifiuto della propria esistenza. La comicità di cui è intriso il capolavoro di Moliere viene così esaltata dall’esplosione di vita che si fa tutt’intorno ad Argante e la sua continua fuga attraverso rimedi e cure di medici improbabili crea situazioni esilaranti.

Cast
Compagnia Moliere / La Contrada – Teatro Stabile di Trieste
Emilio Solfrizzi
IL MALATO IMMAGINARIO
di Moliere
con Lisa Galantini, Antonella Piccolo, Sergio Basile, Viviana Altieri, Cristiano Dessì, Pietro Casella, Cecilia D’amico
e con Rosario Coppolino
costumi Santuzza Calì
scenografie Fabiana Di Marco
musiche Massimiliano Pace
adattamento e regia GUGLIELMO FERRO
in collaborazione con Teatro Quirino – Vittorio Gassman

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“AVARO” da Molière

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avaro da moliere teatro angioino

La Compagnia L’Occhio del Ciclone Theater presenta
“AVARO” da Molière
Sabato 2 aprile nell’ambito della XXI Stagione di Prosa del teatro Angioino di Mola di Bari, con la direzione artistica di Francesco Capotorto

adattamento  Gianfranco Groccia

con
Lino De Venuto, Nicola Borreggine, Maurizio De Vivo, Isa Gigante, Ada Interesse, Loredana Lorusso, Vito Pappalepore, Vitangelo Pugliese, Caterina Rubini, Michele Scarafile, Anna Volpicella
Regia e Scene Gianfranco Groccia 
Progetto luci e fonica Nicola Santamato –  Scenotecnica Emanuele Hila
 
Commedia rappresentata per la prima volta a Parigi, al Teatro di Palais-Royal, il 9 settembre 1668. La storia si svolge nell’arco temporale di una giornata. L’argomento principe è l’Avarizia, “la madre di tutti i vizi”, citando Seneca, “la radice di tutto il male” per Paolo di Tarso. Anche i sentimenti amorosi hanno un peso rilevante nell’insieme  dell’opera ma senza la burbera caratterizzazione di Arpagone, patologico e inguaribile taccagno, la storia sarebbe diversa. Del resto la letteratura è piena di icone schiave del mortifero morbo dell’accumulo: Paperon de’ Paperoni, Scrooge del Canto di Natale di Dickens, papà Grandet dell’Eugénie Grandet di Honoré de Balzac e Don Mazzarò de La roba di Giovanni Verga. L’avarissimo Arpagone, quindi. Del resto lo stesso nome del protagonista sembra non essere casuale: “l’arpagone” è uno strumento a forma di lungo ferro uncinato con cui, nelle battaglie navali, si afferravano e si tenevano ferme le navi nemiche durante l’arrembaggio. “L’avarizia in età avanzata è insensata – scriveva Marco Tullio Cicerone in De Senectute – cosa c’è di più assurdo che accumulare provviste per il viaggio quando siamo prossimi alla meta? Ma il Narciso Arpagone, perennemente innamorato di se stesso e delle sue monete, sembra totalmente privo della benché minima saggezza: l’avarizia è nel suo dna, scorre come un (corona)virus nel suo sangue, lo induce ad anteporre su tutto i propri interessi e trasformare ogni occasione in fonte di guadagno. E ciò lo rende sospettoso di tutto e di tutti e soprattutto insensibile alle altrui necessità, comprese quelle dei figli. Anche quando in grottesca competizione con il figlio Cleante, sembra affascinato dalle “grazie formose” di Mariana e dichiara di volerla sposare, antepone irrimediabilmente gli scudi, specie se d’oro, all’amore. A bilanciare il cinismo e la crudeltà del compulsivo Arpagone, drammaticamente prigioniero del suo stesso vizio, soccorre la presenza di quattro giovani innamorati e un nugolo di servitori dall’atteggiamento ambiguo.
L’adattamento de L’Occhio del Ciclone Theater, passi il calembour, strizza l’occhio a Moliere, ricuce brillantemente i temi più significativi della commedia e con un salto temporale di 350 anni circa in avanti la immerge nelle atmosfere pregne di contestazioni degli anni 68-70, in particolare nel rapporto padre-figli. Ne risulta uno spettacolo  confezionato con lo stile ironico e leggero tipico della compagnia con stacchi musicali moderni, pantomime, vivacità scenica, studio e ricerca di una sempre più incisiva espressività gestuale e verbale.

Ingresso consentito nel rispetto delle prescrizioni vigenti anti covid.

Per informazioni e prenotazioni rivolgersi al botteghino del teatro Angioino in via Silvio Pellico n.7 in Mola di Bari  tel.0804713061


Emilio Solfrizzi in IL MALATO IMMAGINARIO al Teatro Piccinni

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IL MALATO IMMAGINARIO
Emilio Solfrizzi

Il teatro come finzione, come strumento per dissimulare la realtà, fa il paio con l’idea di Argante di servirsi della malattia per non affrontare “i dardi dell’atroce fortuna”.
Il malato immaginario ha più paura di vivere che di morire, e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi, dalle prove che un’esistenza ti mette davanti. La tradizione, commettendo forse una forzatura, ha accomunato la malattia con la vecchiaia, identificando di conseguenza il ruolo del malato con un attore anziano o addirittura vecchio, ma Moliere lo scrive per se stesso quindi per un uomo sui 50 anni, proprio per queste ragioni un grande attore dell’età di Emilio Solfrizi potrà restituire al testo un aspetto importantissimo e certe volte dimenticato. Il rifiuto della propria esistenza. La comicità di cui è intriso il capolavoro di Moliere viene così esaltata dall’esplosione di vita che si fa tutt’intorno ad Argante e la sua continua fuga attraverso rimedi e cure di medici improbabili crea situazioni esilaranti.

Cast
Compagnia Moliere / La Contrada – Teatro Stabile di Trieste
Emilio Solfrizzi
IL MALATO IMMAGINARIO
di Moliere
con Lisa Galantini, Antonella Piccolo, Sergio Basile, Viviana Altieri, Cristiano Dessì, Pietro Casella, Cecilia D’amico
e con Rosario Coppolino
costumi Santuzza Calì
scenografie Fabiana Di Marco
musiche Massimiliano Pace
adattamento e regia GUGLIELMO FERRO
in collaborazione con Teatro Quirino – Vittorio Gassman

INFO:
Botteghino del Teatro Piccinni
tel. 3286917948
Teatro Piccinni
Corso Vittorio Emanuele, 84
tel. 0805772465
Teatro Pubblico Pugliese
Via Cardassi, 26
tel. 0805580195 – fax 0805543686 – www.teatropubblicopugliese.it


IL MALATO IMMAGINARIO di Molière in scena al Teatro Duse

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il malato immaginario teatro duse

ARTEMISIA TEATRO
presenta
IL MALATO IMMAGINARIO

regia di Ernesto Marletta

con
Argante – Ernesto Marletta
Tonina – Maria Passaro
Becchina – Mariella Lippo
Angelica – Maria Pina Guerra
Dottor Trombetta / Dottor Cagotto – Vincenzo Raguseo
Beraldo / notaio La Prassi – Luca Amoruso
Cleante – Daniel Torre
Tommaso Trombetta / farmacista Puzzella – Riccardo Palamà

Costumi Angela Gassi
Scenotecnico Angelo Longo
Luci e Audio Simone Bracci
La Compagnia Artemisia Teatro mette in scena ‘Il malato immaginario’ di Jean-Baptiste Poquelin, in arte Molière, riduzione e regia di Ernesto Marletta.

In un allestimento scenico essenziale, decontestualizzato, moderno nelle forme, ma autentico nei contenuti, ispirato alle figure geometriche di Mondrian, troneggia la poltrona rossa delle nevrosi e delle ipocondrie del malato, intorno al quale ruotano i personaggi che alternano quadri colorati e situazioni esilaranti.
Nel gioco delle parti si evidenzia il male del tempo, i vizi della società e si stabilisce un parallelo con le ossessioni dell’uomo moderno.

La commedia mette in scena le vicende familiari di un ipocondriaco, Argante, che si circonda di medici inetti, e furbi farmacisti, ben contenti di alimentare le sue ansie per tornaconto personale.
Argante è a tal punto prigioniero della sua paura da voler maritare la figlia, Angelica, con il figlio del suo medico, benché la ragazza sia innamorata del giovane Cleante. Sposato oltretutto con una donna meschina, Argante è vittima di sé stesso e burattino di chi gli sta intorno, ma grazie all’intervento della cameriera Tonina e del fratello Beraldo ordirà un inganno in grado di fargli aprire gli occhi sulla realtà che lo circonda.

Molière, per triste ironia del destino, morirà sul palcoscenico, proprio durante una replica del Malato immaginario.

Infotel 0805046979


IL MALATO IMMAGINARIO con Gianni Colajemma al Teatro Barium

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il malato immaginario gianni colajemma

GIANNI COLAJEMMA NE “IL MALATO IMMAGINARIO” dal 1° Febbraio al Teatro Barium
Dopo il grande successo di “BABILONIA” con 59 (cinquantanove) repliche sold out al Teatro Barium di Bari in scena dal 5 Ottobre al 26 Gennaio con oltre 9.000 (novemila) spettatori, Gianni Colajemma dopo ben dieci anni dalla prima volta rappresentato ripropone un suo cavallo di battaglia, ovvero “Il Malato Immaginario” di Molière, dopo tante richieste da parte del suo pubblico,
il 1° Febbraio, come già anticipato nel suo calendario della stagione teatrale 2019/2020, tutti i sabati alle ore 21:00 e tutte le domeniche e festivi alle ore 18:00 e alle ore 21:00.
Ad accompagnare sul palco Gianni Colaiemma ci sarà la veterana spalla Lucia Coppola, Vittoria Amore, Antonella Radicci e Rita Pupillo.
Molière mi fa sognare e soprattutto divertire. Oltre il lavoro e passione, divertirsi su quel palco è la prima chiave per trasmettere energie positive e spensieratezza al pubblico” sostiene Colajemma, dopo 43 anni di teatro ci confida che alcuni sogni nel cassetto ci sono ancora.
Regia di Gianni Colajemma, costumi di Lucia Coppola, scenografie e allestimenti del laboratorio Teatro Barium.

Teatro Barium – Bari – Via Pietro Colletta n.6

Infotel. 0805617264 / 3935350241


XXª RASSEGNA NAZIONALE “GIOVINAZZO TEATRO”: il programma degli spettacoli

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rassegna nazionale giovinazzo teatro 2019

20ª Rassegna Giovinazzo Teatro a cura di Moduloesse e FITA Puglia
6 appuntamenti con il Teatro di qualità.

Di seguito il programma:

24 AGOSTO
Un tram chiamato desiderio
di Tennessee Williams
La Terra Mossa (Gravina)

25 AGOSTO
Il borghese gentiluomo
di Molière
Calandra (Tuglie)

31 AGOSTO
Dionisio contro Orfeo
di Luigi Facchino
Torre del Drago (Bitritto)

1 SETTEMBRE
PsikoShakespeare
di Fabiano Marti
I Buffoni del Destino (Bari)

7 SETTEMBRE
Ma che bell’IKEA
di Gianni Clementi
I Sani da Legare (Tivoli-Roma)

8 SETTEMBRE
Altalena – La stanza di Pinocchio
liberamente tratto da “Pinocchio” di Carlo Collodi
L’Occhio del Ciclone Theater (Bari)

Giardino “Dott.ssa Sabina Anemone Ressa”
Scuola Elementare S. Giovanni Bosco
Giovinazzo (Bari)

Infotel. 3342631054


“Matrimonio… no, grazie!” di Cristina Angiuli al Teatro Duse

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moliere

“Matrimonio… no, grazie!”
di Cristina Angiuli
Il testo è tratto da “Le intellettuali” di Molière.
Ambientato ai giorni nostri, protagoniste due sorelle: Armanda ed Enrichetta.
Armanda, donna culturalmente impegnata, gestisce un salotto letterario, nel quale organizza un importante evento a carattere filosofico tra l’Universtà di Bari e la Sorbona di Parigi, nella persona del Professor Jacques Trisottì.
Armanda, tenta di farsi aiutare nell”organizzazione da Enrichetta, refrattaria a qualsiasi dialogo culturale.Quest’ultima, sogna una vita più semplice: matrimonio, casa e figli, ed è innamorata di Paridenea, ex fidanzato di Armanda.
Le vicende sentimentali mescolate all’impegno culturale porteranno allo sviluppo di situazione ironiche e divertenti.

Cast: Cristina Angiuli (Armanda) – Isabella Careccia (Enrichetta)
Regia di Cristina Angiuli

Genere: Brillante

Prenotazioni: 0805046979 – 3478158760


IL MISANTROPO di Molière

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IL MISANTROPO

di Molière

traduzione e adattamento di Francesco Niccolini

regia di Tonio De Nitto

con Ippolito Chiarello e Angela De Gaetano

e con Sara Bevilacqua, Dario Cadei, Ilaria Carlucci, Franco Ferrante, Luca Pastore, Fabio Tinella.

Il Misantropo è un testo che arriva stretto come un nodo alla gola: la disillusione verso un mondo non meritocratico, dove la soluzione è sempre nel compromesso o nella totale evasione dalla legalità.

Sentirsi un extraterrestre perché non allineato, uno stupido perché onesto, un cinico perché non interessato al clamore del mondo, un algido perché il cuore non saltella ad ogni minima occasione. Alceste non respinge ma è respinto da una società in cui non si riconosce, da un amore che non sa scegliere, da processi in cui è chiamato in ballo senza alcun motivo, non uno contro tutti, ma tutti contro uno.

“Proseguo in questo modo il mio personale racconto degli ultimi, siano essi bisbetici, anatroccoli o misantropi, lo faccio con la compagnia d’attori con cui in questi anni abbiamo costruito assieme un percorso, con generosità, talento, rigore, utopie, disillusioni.”

Tonio De Nitto

Telefono: 0803484453