Falò di San Giuseppe a Casamassima

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Ritornano i Falò di San Giuseppe a Casamassima (Bari)

Domenica 19 marzo avremo l’imbarazzo della scelta per seguire i quattro Falò proposti in paese.

Il primo ad essere acceso, alle ore 18.30, sarà “Il Falò del Cuore” in via Dante 38 (Cantina Lattavino) dove l’intero ricavato andrà in beneficenza.

A seguire, alle 19.30, sarà la volta del “Falò di San Giuseppe” nella piazzetta fra via Rivoli e via Montrone (Piccadilly) organizzato dall’Associazione Cartapestai Casamassimesi.

Ancora alle ore 19.30, in Piazza Moro, sarà acceso il Falò degli Scout Casamassima 1-2 “L’ama fà-nova”

Sempre alle 19.30 sarà la volta del Falò a cura dell’ Associazione Crescere Insieme “Il Falò dei papà” presso Largo Fellini (ex area Luna Park di via Lapenna)

Tutti gli organizzatori propongono, animazione, intrattenimento, musica, giochi oltre a cibo e bevande.


Falò di San Giuseppe con zeppole, panzerotti, frittelle e tanta musica a Mola di Bari

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festa san giuseppe 2023 mola di bari

LAFESTA DI SAN GIUSEPPE
domenica 19 marzo
Mola di Bari

Finalmente, dopo 3 anni di pausa (davvero dobbiamo dirvi il motivo?), torna l’appuntamento con la Festa di San Giuseppe!
Vi aspettiamo domenica 19 marzo presso il giardino parrocchiale per una serata all’insegna del divertimento e della tradizione.
Dopo l’accensione del falò, alle 19:30, saremo lì a intrattenervi per tutta la serata con zeppole, panzerotti, panini e frittelle e con la musica della Timeless Cover Band.

Si ringraziano i Confratelli del Sacro Monte del Purgatorio, il gruppo dell’Apostolato della Preghiera, tutti i parrocchiani, la Timeless Cover Band e gli sponsor:
Casa a Mola
Vetreria Glass Center
Elettroluce
Allu Art Ferr di Giannini Giuseppe
Extraedil
AutoCampanella
Orazio Pneumatici
Centro Revisioni 5
Caseificio Amodio Mola di Bari
Pescheria Da Cucuzza
Conca d’Oro
Azienda Agricola Martello Matteo
Pesciolino B&B
Coop


La Nova Nouve di San Giuseppe a Gravina in Puglia

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LA NOVA NOUVE di San Giuseppe a Gravina in Puglia

LA NOVA NOUVE di San Giuseppe
21ª Festa di San Giuseppe e del Papà
domenica 19 Marzo
Gravina in Puglia (Bari)

Dopo 3 anni di stop non vediamo l’ora di rivedervi attorno al falò a divertirci tra canti e balli popolari e degustare i prodotti tipici gravinesi

NON ABBIATE PAURA DEL FREDDO CI PENSERÀ IL FALÒ A RISCALDARVI

Programma civile:
In mattinata Bassa musica per le vie cittadine di Gravina
Dal pomeriggio a partire dalle ore 17:00 in Piazza San Giuseppe (zona PIP – Gravina)
Apertura della Festa con Bassa musica e i Tamburi Montfort
17:30 Concorso di Eleganza di Auto d’Epoca a cura di Rombo Arcaico
20:00 Sagra U RUCCL e apertura Asta Pastorale
20:00 Lettura e Premiazione Contest di Poesia e Grafica
21:00 Accensione falò LA NOVA NOUVE con spettacolo piromusicale a seguire gruppo musicale ETNIKANTARO
22:00 Estrazione,Premiazione Contest e Annuncio Vincitore Asta

Programma religioso:
a cura di don Renato De Souza e Don Vito Cassese
18:00 Processione (Partenza da via Vincenzo Simone – Ingresso zona Pip)
19:00 Messa (Piazza San Giuseppe)

Il comitato festa
San Giuseppe Lavoratore – Gravina


Torna a Monopoli la Notte dei Falò di San Giuseppe

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festa dei falo 2023 monopoli

MONOPOLI – Domenica 19 marzo 2023, in occasione della Festa di San Giuseppe, l’Assessorato al Turismo della Città di Monopoli in sinergia con l’Associazione Operatori Centro Storico, Pro Loco “Perla di Puglia”, OTM (Operatori Turistici Monopoli) e Associazione San Marco organizza “La Festa dei Falò – Fuochi nei Chiassi e Sfizi Antichi”, nel segno della tradizione, con musica popolare, giochi e laboratori per bambini, zeppole e tanto divertimento.

Da sempre, infatti, Monopoli celebra il Santo Falegname con l’accensione di cataste di legna, che simboleggiano il passaggio dall’inverno alla primavera, secondo un rito di origine pagana che brucia il vecchio per far spazio al nuovo. Una tradizione che affonda le sue origini nella notte dei tempi, divenuta una festa popolare acclarata e acclamata dalla gente, dalle famiglie del borgo antico che ogni anno si ritrovavano attorno ad un piccolo fuoco acceso nelle piazze, nei chiassi o nei vicoli per condividere un momento di festa tra canti e balli popolari, accompagnati dal profumo dei ceci arrostiti sui carboni ardenti.

CENTRO STORICO – Dalle ore 19:00 accensione dei 14 falò per le vie del centro storico di Monopoli con musica ed animazione nel segno della tradizione. I falò saranno localizzati in Largo Plebiscito, Via Cavaliere, Largo San Salvatore, Piazza Garibaldi, Piazza Palmieri, Largo Castello, Largo Santa Maria, Largo San Giovanni, Porta Vecchia, Largo Vescovado, Via Perrini, Vico Alba, Largo Sant’Angelo e Via Porta Vecchia.

La serata sarà allietata dagli spettacoli in piazza Palmieri (Gaetano Tasselli e La La Band), in Vico Alba (Beautiful Sway Tribute Band Michael Bublè), Piazza Garibaldi (Ricover), Largo San Giovanni (Caramel Show), Piazza Manzoni (Dj Daniele Marasciulo con la voce di Maria Teresa Carrieri) e Largo Castello (Soul Experience). E, poi, gli spettacoli itineranti con sbandieratori, tamburi, giocolieri, trampolieri, mangiafuoco, serpenti e animazione per bambini.

CENTRO URBANO – Sono previsti tre falò tradizionali nei pressi delle chiese di Sant’Antonio, San Francesco da Paola e Sacro Cuore.
 
CONTRADE – Sono previsti due falò tradizionali nelle contrade Cozzana e L’Assunta.


La Fanova di San Giuseppe a Gioia del Colle

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La Fanova di San Giuseppe a Gioia del Colle

La fanova di San Giuseppe in piazza Plebiscito a Gioia del Colle (Bari)
Riportare la tradizione nel nostro paese, è da sempre stato uno degli obiettivi posti all’origine della nostra associazione.
Adesso lo facciamo, siamo certi che molti di voi rievocheranno il passato.
L’unione, la convivialità, la condivisione del cibo e di ciò che ciascuno potrà offrire nelle proprie possibilità, daranno senz’altro vita ad un’atmosfera magica.
A Gioia del Colle il falò si accende il 19 marzo. Nei tempi passati si trascorreva alcune ore in allegria, si mangiavano legumi assortiti, ceci, fave, cotti alla meglio sotto la brace o in caldaie o pignatte e a volte si portava a casa un po’ di brace per riscaldarsi.
Aspettatevi esattamente questo.
Buona festa di San Giuseppe con SCIÓ!

PROGRAMMA:
ore 17.30 Magic Show
ore 18.30 Accensione Fanova a cura del sindaco Giovanni Mastrangelo
ore 19.00 Gruppo Folkloristico “Città dei Trulli” – Esibizione di canti popolari e danze tradizionali della cultura locale

Inoltre stuzzichini offerti, stand gastronomici e artigianato


La Fanova di San Giuseppe a Turi

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La Fanova di San Giuseppe a Turi

La Fanova di San Giuseppe – 7ª edizione
domenoca 19 Marzo
Turi (Bari)

Alle ore 19:30 in Largo Pozzi a Turi accensione della fanòva a cura della Proloco
Stand di degustazione di prodotti tipici locali e spettacolo musicale con i Popular Folk

Infotel 3477965065


I Falò di San Giuseppe a Noicattaro

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I Falò di San Giuseppe a Noicattaro

Il fuoco che propizia l’arrivo della primavera, seguendo l’antica tradizione di ‘calendario’ delle stagioni nella tradizione nojana. Un rito che si rinnova il 18 marzo a Noicattaro in occasione dei Falò di San Giuseppe, appuntamento organizzato dalla Parrocchia Santa Maria della pace e Wonderland Eventi: il piazzale della Chiesa madre, largo Sacro cuore e largo Pagano sono i tre punti in cui saranno accese le cataste di legname, per celebrare la forza creatrice della fiamma che rigenera e rinnova, bruciando l’umana miseria.

I rituali del fuoco sono soprattutto un festa popolare, un momento per incontrarsi e celebrare tutti assieme un rito che vede le sue radici in un periodo antecedente all’Unità d’Italia, da quel 23 ottobre 1862 in cui il borgo conosciuto come Noja (l’antica Noa) fu rinominato Noicàttaro.

Una festa che sarà allietata da spettacoli circensi, musica e prodotti tipici: dopo l’accensione alle 19 dei falò, in ciascuna delle tre piazze adulti e bambini potranno assistere alle acrobazie e ai giochi degli artisti di strada, accompagnate dalle tipiche degustazioni della gastronomia nojana.

In occasione del Falò di San Giuseppe, infatti, le famiglie erano solite preparare ‘U Cucniedd’, un piatto della cucina povera formata dai residui crudi delle dispense o delle botteghe, di legumi o pasta avanzata, che veniva cotta in un paiolo denominato ‘La Calaredd’.

Alle 21.30, poi, sarà il gruppo folk ‘I Cipurrid’ ad accompagnare l’evento con i loro successi folk in piazza Umberto I.
Una vera e propria celebrazione del territorio nojano, riconosciuto anche dalla Regione Puglia, che nel 2021 ha iscritto ‘I rituali nojani del fuoco’ nel registro regionale dei rituali festivi legati al fuoco (Avviso pubblico n. 69/2019). L’evento è patrocinato dal Comune di Noicattaro.

“Quando la Regione Puglia ha avviato la procedura di istituzione del registro regionale dei rituali del fuoco – ha spiegato il sindaco di Noicattaro, Raimondo Innamorato – la nostra adesione al progetto è stata spontanea come l’accensione di quei fuochi: abbiamo considerato che la rete regionale potesse essere il naturale spazio in cui raccontare la tradizione dei falò e, contestualmente, raccontare la nostra comunità e i nostri valori, il nostro paese e il territorio in cui viviamo”.

“I rituali nojani del fuoco sono una tradizione che segna l’arrivo della Pasqua. E di essa mantengono il valore di rinascita, che si festeggia in comunità – spiega don Vito Campanelli – parroco della Chiesa madre di Noicattaro – Un appuntamento che unisce, e meraviglia, grandi e piccini, sempre in uno spirito di fratellanza e aiuto reciproco, come dimostrano riti come quello del Cucniedd”.

“Un rito di piazza che unisce da decenni questo territorio. E come Wonderland Eventi abbiamo voluto celebrarlo con un abbraccio tra le arti, che simbolicamente rappresenta un abbraccio di pace e di comunità, che si configura con ancora più forza in contrasto ai venti di guerra in arrivo dall’est” conclude Giuseppe Pirulli di Wonderland Eventi.

PROGRAMMA:
19:00 ➝ Aᴄᴄᴇɴsɪᴏɴᴇ ᴅᴇɪ Fᴜᴏᴄʜɪ
19:00 ➝ Aᴘᴇʀᴛᴜʀᴀ ᴘᴜɴᴛɪ ᴅɪ ᴅᴇɢᴜsᴛᴀᴢɪᴏɴᴇ ᴘʀᴏᴅᴏᴛᴛɪ ᴛɪᴘɪᴄɪ Nᴏᴊᴀɴɪ
19:30 ➝ Sᴘᴇᴛᴛᴀᴄᴏʟɪ ᴅɪ Fᴜᴏᴄᴏ ᴘʀᴇssᴏ Vɪᴀ Mᴀᴅʀᴇ Cʜɪᴇsᴀ
20:00 ➝ Sᴘᴇᴛᴛᴀᴄᴏʟɪ ᴅɪ Fᴜᴏᴄᴏ ᴘʀᴇssᴏ Lᴀʀɢᴏ Pᴀɢᴀɴᴏ
21:00 ➝ “I Cɪᴘᴜʀʀɪᴅ” ɪɴ ᴄᴏɴᴄᴇʀᴛᴏ ᴘʀᴇssᴏ Pɪᴀᴢᴢᴀ Uᴍʙᴇʀᴛᴏ I°


I FANÒVE di San Giuseppe a Bitritto

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I FANÒVE di San Giuseppe a Bitritto

I FANÒVE

La Pro Loco di Bitritto con il patrocinio del Comune e in collaborazione con le Associazioni Diamo Voce alla Musica, Il Filo del Discorso e Misericordia di Bitritto, organizza:
due serate dedicate ai Tradizionali Falò in onore di San Giuseppe.

Sabato 18 e domenica 19 marzo in Piazza Aldo Moro a Bitritto a partire dalle ore 18:00.

Legumi e prodotti tipici.

Musiche, canti e balli folkloristici.

Letture, poesie in vernacolo e performance teatrale.

Non mancate !


Falò di San Giuseppe ad Acquaviva delle Fonti

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Falò di San Giuseppe ad Acquaviva delle Fonti

Falò di San Giuseppe ad Acquaviva delle Fonti (Bari)
Continua la tradizione del Faló di San Giuseppe che per anni è stata tramandata dal sig. Emanuele con dedizione e devozione.

La Pro Loco con il patrocinio del Comune di Acquaviva Delle Fonti – Municipio vi invita il 18 marzo ore 20.30 in Viale della Repubblica per vivere nuovamente questo momento di comunità.

Si ringrazia Centro Diurno Auxilium Acquaviva e le attività commerciali per il supporto: Retrogusto Take Away, La Fonte Vigilanza & Servizi Fiduciari, Mimmo E Valeria Acquaviva Delle Fonti, Pasticceria Dolceria Sapone, Roma Uno, Ciccarone LEGNO SRL, La Tana di Aldo, Crema e cioccolato, Dino Romano Carni e Gastronomia, Italians e Grafiche Ciocia.

Assessorato alla Cultura – Comune di Acquaviva delle Fonti | Unpli Puglia APS | Proloco Delegazione Murge e Gravine


La Fanove di Caino e Abele

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la fanove di caino e abele altamura

SAN GIUSEPPE A JESCE
FALO’ … CAINO E ABELE nella cultura agropastorale

EVENTO RINVIATO A SABATO 23 MARZO ORE 18.00

Programma:
ore 18 visita di jesce
 simbolismo di Caino ( contadino) e Abele ( pastore)
ore 19 accensione fuoco e brace serale
ore 20 canti e suoni rurali liberi

IL TEMA DEL FALO’
Il 19 marzo rappresenta una data molto importante per il nostro Paese, il momento in cui religiosità e
tradizioni pagane si fondono insieme per dare vita ad eventi e manifestazioni caratteristiche ed
emozionanti. Tra la celebrazione cristiana di San Giuseppe e l’omaggio alla figura paterna con la festa del
papà, questo giorno precede di pochissimo l’arrivo della bella stagione, passaggio che in molti comuni viene
salutato con eventi e manifestazioni di vario genere, dove spesso, la componente caratterizzante è il fuoco.
Facile individuarne il motivo nell’idea di purificazione che da sempre accompagna questo elemento. 
Così,proprio il 19 marzo, con l’obiettivo di allontanare le componenti negativi della stagione rigida e fredda
hanno luogo i vari falò di San Giuseppe. 
Spesso l’inverno è simboleggiato da un fantoccio vecchio che viene completamente bruciato su un enorme fuoco controllato. Con questo atto si dice definitivamente addio alle
ristrettezze invernali, per dare il benvenuto alla solare primavera auspicando prosperità. 
Al rito pagano,viene sempre associato un elemento che richiama l’;attaccamento alla cristianità. 
Per questa ragione all’interno del grande falò di San Giuseppe che prende vita nei diversi borghi locali, viene gettato dalla
popolazione un ramo di ulivo. 
Il messaggio è chiaro: la nuova stagione sarà florida solo grazie all’aiuto celeste ed ultraterreno.
Il fuoco si presenta in una doppia veste simbolica. 
Da un lato esso rappresenta la distruzione di tutto ciò
che angoscia la comunità (la fame, la malattia, la morte) ed è per questo che sui roghi spesso bruciano
fantocci e streghe di paglia o l’effige della Morte; dall’altra si presenta come rigeneratore per eccellenza,
essendo considerato promotore della crescita dei raccolti, e del benessere dell’uomo e delle bestie, o positivamente stimolandoli, o negativamente stornando i pericoli e le calamità che li minacciano da cause come tuoni e lampi, incendi, muffa, insetti, sterilità, malattie.
Il rito della vampa di San Giuseppe, che coincide con la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, è una delle testimonianze del passaggio di elementi pagani nella religiosità popolare, elementi che sono stati assorbiti e risignificati in funzione del culto cristiano. 
Nella tradizione popolare, infatti, il fuoco costituisce un’offerta al Santo che patì il freddo nella grotta di Betlemme e che bruciò il suo mantello e andò di casa in casa a alla ricerca di di un pò di brace per riscaldare il Bambino Gesù e la Madonna.

IL TEMA DI CAINO ED ABELE
CAINO: agricoltore (come Noè ed Isacco)
ABELE: pastore (come Abramo, Giacobbe e Mosè)
Caino rappresenta la vita agricola e sedentaria, senza libertà : OBBEDIENTI E TRADIZIONALISTI
Abele rappresenta la pastorizia, che nel Vicino Oriente antico era l’attività tipica dei seminomadi:

RIBELLI ED INNOVATORI
I pastori e gli agricoltori hanno visioni politiche diverse e vivono in società organizzate in modo diverso,perché diverso è il sistema di produzione della ricchezza di cui vivono-
Quindi quello che è il profondo significato proveniente dalla Bibbia è che i pastori sono privilegiati da Dio perché persone indipendenti forti e coraggiose tali da essere protagonisti della creazione.Oggi vediamo molti agricoltori diventati pastori e viceversa per tanto siamo tutti Caino siamo tutti Abele !
Nella nostra ideale galleria di figure bibliche giovanili non poteva mancare questa coppia di fratelli, la cui
vicenda spesso si ripete nelle infinite violenze nascoste all’interno delle pareti domestiche. 
In realtà in questi due personaggi non si annida solo il contrasto familiare, quello che per assonanza è
proverbialmente detto lo scontro tra fratelli-coltelli. 
I due, infatti, incarnano anche professioni e stati di vita
diversi e non di rado ostili anche oggi.
Caino (il cui nome in verità può significare “lavorare il metallo”) è un sedentario, un agricoltore, anzi, sarà il primo costruttore di città. Abele, invece, è un nomade, un pastore errante negli spazi liberi. Tra queste due visioni di vita scatta uno “scontro di civiltà”, ma alla radice c’è proprio la violenza giovanile e familiare che sfocia in un fratricidio. 
Il tutto è narrato in una pagina, il capitolo 4 della Genesi, considerata un archetipo emblematico di tante storie che hanno striato di sangue l’umanità.
In tutte le versioni della storia, Caino è un agricoltore e Abele un pastore. Caino viene ritratto come un peccatore e come il primo traditore della storia, assassino di suo fratello, dopo che Dio ebbe rifiutato i frutti del suo raccolto in sacrificio in favore delle sacrificate da Abele. Caino viene menzionato come il
primogenito di Adamo ed Eva, e quindi, come dicono le sacre scritture, il primo essere umano a nascere.
Abele è stato la prima vittima, il primo essere umano a morire.
Abele, in quanto prima vittima, a volte viene visto come il primo martire; Caino invece viene visto come un
progenitore del male. Varie allusioni a Caino e Abele come archetipo del fratricidio sono presenti in
numerosi riferimenti e racconti, attraverso l’arte medievale e altre opere d’arte classiche Shakespeareane.
Il nome Abele, in ebraico, è composto da una radice che rimanda alla parola respiro. Secondo altri
 deriverebbe invece dal sumerico Ibila o anche dall’accadico Ablu,che significa figlio.