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TROVATA UNA SEGA! Racconto su Livorno, Modigliani e lo “Scherzo del Secolo” dell’estate 1984
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TROVATA UNA SEGA!
Racconto su Livorno, Modigliani e lo “Scherzo del Secolo” dell’estate 1984
di e con ANTONELLO TAURINO
nella rassegna “BABELE COMING BACK”
Info e prenotazioni: 3938058761, 337832542, info@vallisa.it.
Quando il caso incatena gli eventi meglio di uno sceneggiatore hollywoodiano.
Più di trent’anni dopo, il racconto per “Attore e proiettore” sulla perfetta sequenza di eventi di quell’estate ’84. La leggenda la conoscevano tutti, a Livorno: nel 1909 Modigliani pare avesse gettato nel Fosso Reale alcune sue sculture, deluso per lo scherno di amici incompetenti che lo avevano deriso per quelle opere. Ma quando nel 1984, per celebrarne i cent’anni dalla nascita, il Comune (a latere di una mostra organizzata in suo onore), ne azzarda tra roventi polemiche il temerario recupero, avviene la pesca miracolosa di tre teste che porta davanti ai Fossi di Livorno le Tv di tutto il mondo! E subito i maggiori critici d’arte non hanno dubbi a sancire: “Sono dei capolavori, sono di Modigliani!”.
Ma dopo un mese venne fuori che.. non eran proprio di Modigliani…
L’invasamento collettivo nel cortocircuito vero-falso e il mistero di alcune morti mai chiarite. Tre studenti burloni e un pittore-portuale dalla vita maledetta. Uno spaccato sociologico sull’Italia d’allora e tantissima, memorabile, comicità involontaria: ecco gli ingredienti di quello che fu definito “lo scherzo del secolo”.
Protagonista assoluto di questa storia è il Caso, che infilò in quell’estate una successione di eventi fortuiti talmente meravigliosa che la drammaturgia è già perfetta di suo.
Dal comico al drammatico, dalla farsa alla tragedia, nella galleria di personaggi non manca davvero nessuno. In più, quasi come in “Romeo e Giulietta”, questa storia è anche una specie di guerra tra vecchi e giovani. Clamorosa la sconfitta, ridicola e senza appelli, dei grandi critici: una batosta solenne per un certo tipo di cultura altezzosa. Ma questa farsa ha fornito anche spunti per riflessioni più generali sul senso dell’arte nella società contemporanea: erano i goderecci e rampanti anni ’80, pieni di decisionismo cialtrone e di emergenza arruffona in cui sono chiari i segni – se non già i semi – della nostra attuale deriva.
-SPETTACOLO VINCITORE DEL PREMIO NAZIONALE “CALANDRA” – 2017
insieme al “PREMIO MIGLIOR REGIA” e “PREMIO GIURIA POPOLARE”
-SELEZIONATO PER IL FESTIVAL “KILOWATT 2014”
-SELEZIONATO PER IL “FESTIVAL TRAMEDAUTORE – 2015”
“Non credo di esagerare nel dire che “Trovata una sega!” è uno spettacolo geniale. Divertentissimo, preciso, ironico: arrivi alla fine e vorresti che Antonello, unico attore/affabulatore in scena, continuasse a parlarci in quel modo così canzonatorio della beffa!”
(D. Daria, “CORRIERE DELLO SPETTACOLO”)
“La celebre storia delle finte teste di Modigliani viene restituita con ironia a dispetto di un pattern di informazioni e accadimenti molto complesso. Il “test” funziona, in platea, e nei passaggi più assurdi, ma reali, sono numerosi i bisbigli, gli scuotimenti di capo, i «non ci posso credere». Taurino in scena si muove con passo deciso tra contraddizioni e paradossi di una bolla mediatica d’altri tempi”
(Andrea Pocosgnic, “TEATRO&CRITICA.net”)