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Quando andavamo al Cinema Umberto – 19 e 20 Dicembre 2015 – Teatro Duse (Bari)
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Sabato 19 dicembre ore 21:00 e Domenica 20 dicembre ore 18:00 e ore 21:00
Teatro Duse – Via Cotugno Domenico, 21 (Bari)
Info e prenotazioni: 080 5046979 – 347 5826868
Sogni, risate, drammi, amori, film e canzoni in uno spettacolo intessuto di comicità, passione e tenerezza. Nei panni del protagonista, Nico Maretti, che si cimenta con la “prosa” regalando al suo personaggio non solo la grande esperienza maturata nel Teatro di Rivista e nel Cabaret, ma anche tonalità più profonde e malinconiche. Con Michele Cuonzo, Valentina Gadaleta, Tiziana Gerbino, Mauro Milano, Luca Lorusso. Testo e regia di Paola Martelli.
Bari, settembre 1943: la presenza delle forze armate alleate si fa sempre più massiccia. Vengono requisiti il Municipio, la Prefettura, la Camera di Commercio, i teatri, gli alberghi… Le navi scaricano ogni bendidio. I baresi s’industriano. Corso Cavour si riempie di bancarelle che espongono di tutto, insieme alle scatolette di carne e alle famose calze di nylon americane. Intraprendenti sciuscià prestano la loro opera e intrattengono traffici più o meno illeciti… E’ questo, in breve, lo sfondo su cui s’intrecciano le vicende di un gruppo di personaggi che il caso fa incontrare e convivere in quegli anni cruciali: il borsaro nero, che dalla sua valigia tira fuori di tutto, e lo offre, anche gratis, per placare la fame o esaudire un desiderio. E ancora, la maschietta talentosa, la donna fatale, lo scugnizzo intraprendente, il reduce smemorato e… Nicomede, maschera al Cinema Umberto, il grande cinema-teatro sorto nella piazza omonima, all’angolo con Via Nicolò dell’Arca, il 28 ottobre del 1922, giorno della Marcia su Roma. «Stasera registriamo un’altra superba affermazione della nostra operosa cittadinanza. In un punto destinato ad essere centralissimo in un prossimo futuro è sorto il nuovo Cinema Umberto, un’opera che sorpassa in grandiosità e senso artistico ogni aspettativa», si poteva leggere sulla “Gazzetta di Puglia” il giorno successivo all’inaugurazione. Ma con il passare degli anni, il Cinema Umberto, sarà declassato e sempre più raramente ospiterà “prime visioni”. Nicomede assolve con grande dignità il proprio compito, un mestiere (oggi praticamente scomparso), che ha ereditato dal padre. Cortese e sollecito, accompagna lo spettatore alla poltroncina libera, facendo luce nell’oscurità della sala cinematografica con la sua torcia elettrica, che non riesce, però, a illuminare il buio di un’esistenza simile a quella di tanti altri, negli anni della guerra: la tessera per il pane (nero) quotidiano, i vestiti rivoltati, il caffè fatto con la cicoria, il coprifuoco, le ansie, la paura… Il 2 dicembre 1943, un massiccio bombardamento tedesco colpisce il porto di Bari, distruggendo quasi tutto il naviglio alleato, con conseguenze disastrose anche per la Citta Vecchia e il Borgo Murattiano. Una vicenda tragica e fitta di misteri, quella della Pearl Harbour barese.
Ma andiamo con ordine. Facciamo un passo indietro. Nicomede ha sempre avuto un sogno: fare l’attore. E’ un sogno coltivato nel buio della sala cinematografica, quando spente le luci, sullo schermo passano i volti di Amedeo Nazzari, Isa Miranda, Clark Gable…; oppure, spiando, nascosto dietro una quinta, la performance del monologhista, durante lo spettacolo di varietà che precede la proiezione cinematografica. Nicomede sa, glielo ha raccontato suo padre, che negli anni ’20, su quel palcoscenico, c’è stato anche Totò. E suo padre lo ha conosciuto… Ma adesso Totò è famoso e va in scena al Petruzzelli. E così da tanti anni, troppi, il povero Nicomede conduce la sua malinconica esistenza… quando, finalmente … ecco la grande occasione, l’occasione di una vita! Radio Bari indice un concorso. Cerca talenti… più o meno giovani. Il sogno sta per diventare realtà E qui entrano in campo gli altri personaggi, tutti uniti perché il sogno di Nicomede si avveri e regali un pezzetto di felicità anche a loro… ma… basta… non riveliamo altro, per il momento… All’evocazione dell’atmosfera retrò, contribuisce la musica. Quando andavamo al Cinema Umberto accenna, senza pesantezze didattiche, alla storia della ricezione nel nostro paese del jazz e della declinazione italiana del genere in quegli anni. Alla radio impazza il vivacissimo swing vocale del Trio Lescano o lo scat morbido di Natalino Otto. Con gli alleati arriva anche il sound delle Big Band americane. Già dall’8 settembre del ’43, proprio da Radio Bari, i cui microfoni sono a disposizione del governo provvisorio e degli angloamericani, cominciano a diffondersi le note della musica di Glenn Miller. Grazie a trasmissioni come Italia combatte, alla voce di grandi intellettuali, tra i quali Benedetto Croce, Tommaso Fiore, Alba De Céspedes, il ruolo di Radio Bari sarà decisivo per il processo di liberazione nazionale. Negli studi di Via Putignani 247 nasce la nuova formula del romanzo sceneggiato radiofonico a puntate. Il palinsesto prevede l’angolo dell’umorismo, l’angolo dei bambini e naturalmente la musica, tanta musica. Lo spettacolo offre anche l’occasione di ricordare la cinematografia di quegli anni fino alla proiezione di Roma città aperta, avvenuta il 26 ottobre 1945, proprio al Cinema Umberto, che seriamente danneggiato, aveva ripreso la sua attività qualche settimana dopo il bombardamento. Sarà demolito nel 1955, distrutto, come tanti altri edifici storici di Bari, da un’arma non meno letale: il disinteresse di una città per la propria storia.