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L’INVISIBILE al Teatro Abeliano
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L’INVISIBILE
Drammaturgia di Fabrizio Sinisi
Con Christian Didomenico
Idea, progetto e regia Gianpiero Borgia
7 marzo 2020 ore 21:00
Nuovo Teatro Abeliano – BARI
Il Testo
“L’Invisibile” è monologo tragico e ad un tempo un esilarante one man show che racconta attraverso una vicenda piccola e intima il confuso sentimento di paura e rabbia che pervade il paese. Liberamente ispirato al mito di Eracle, “L’Invisibile” è la storia di un brav’uomo come tanti, di un buon padre qualsiasi di oggi, di un marito felice. La sua vita inciampa però in un evento imprevisto: viene ingiustamente sospettato di aver molestato una studentessa e viene così esposto alla gogna mediatica e perseguitato sui social network. Egli tenta in ogni modo di difendersi e ricostruirsi un’esistenza, rimanendo attaccato alla sua esemplare rettitudine e cimentandosi con i mille ostacoli economici e burocratici che bisogna affrontare in una crisi. Inevitabilmente, però, perde il lavoro, il matrimonio, il diritto di vedere sua figlia, diventa così gradualmente ciò che tutti temiamo: un Invisibile.
Il progetto di regia
“In un paese in cui ci sono 5 milioni di poveri e il ceto medio ha rapidamente perso i propri agi e le proprie sicurezze, sentivo l’esigenza di raccontare le paura e la rabbia che pervadono il paese, attraverso la prospettiva di un ultimo, di uno degli infiniti “barboni” al cui sguardo ci sottraiamo quotidianamente.
Provo con questo spettacolo a scattare un’istantanea ad uno dei tanti “Invisibili” che popolano le nostre strade, le nostre stazioni, i nostri parchi e a renderla tridimensionale, immaginando cosa c’è dietro, quali storie si nascondo in ognuno di quegli sguardi.
Tra le dinamiche e i percorsi sociali, relazionali e psicologici che possono condurre alla miseria, ho scelto di concentrare la mia ricerca sui genitori separati del nostro paese. Qui, una legislazione e un sistema di welfare carenti fanno cadere molti di essi, soprattutto padri, in condizione di precarietà e povertà.
Nelle interviste abbiamo raccolto tante storie e aneddoti divenuti parte integrante del nostro spettacolo, assai simili tra loro, quasi rituali. I passi della caduta sono tanto noti e prevedibili da fare statistica.
Dalla nostra ricerca è emerso soprattutto che l’ambito economico, è divenuto il principale se non unico territorio del cimento per l’uomo contemporaneo.
Qui, oggi, l’uomo che non è inserito nel tessuto produttivo, non ha più dignità sociale, diritti, affetti, non è più un uomo, diviene Invisibile.”
Didomenico in un’ora, racconta fisicamente, plasticamente, appunto questa caduta.
Il progetto segna il riavvio dopo quasi 10 anni della nostra collaborazione, il riannodare i fili di un lungo sodalizio artistico e umano.