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“ABITARE IL MONDO” mostra fotografica a cura di Pio Meledandri e Rosanna Mele
20 marzo 2019 - 25 marzo 2019
Agenda:
orari:
tutti i giorni 18:00/20:30,
sabato e domenica 11:00/13:00 e 18:00/20:30
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L’Associazione Culturale ARTIEMIELE propone la mostra fotografica ABITARE IL MONDO a cura di Pio Meledandri e Rosanna Mele.
Vernissage 20 Marzo 2019 ore 18.00 Galleria “Spaziogiovani” Via Venezia, 41 Bari.
Patrocinio Assessorato Politiche Giovanili, Università e Ricerca del Comune di Bari.
La mostra sarà visibile fino al 25 marzo 2019 – orari 18:00/20:30 – sabato e domenica 11:00/13:00 – 18:00/20:30
INGRESSO LIBERO
Fotografie di Angela Mongelli, Antonella Cilumbriello, Carmen Moschetti, Elio Iurino, Ettore Antoncecchi, Eugenio Meledandri, Fara Meledandri, Francesca Palumbo, Giacomo Pepe, Gilberto Stea, Mirka Ariano, Patrizia Di Lorenzo, Rosmara Bufano, Vito Marzano, Yvonne Cernò.
Narrazione di Carmelo Guido.
Recitazione di Ciro Neglia
Intervento musicale di Patrizia di Lorenzo (musiche di J.S.Bach)
Collaborazione di Burdi s.r.l.
Intervengono:
Paola Romano Assessore Politiche Giovanili, Università e Ricerca Comune di Bari
Rosanna Mele Storico e Critico d’arte
Pio Meledandri Presidente Associazione ARTIEMIELE
Abitare vuol dire identificare il proprio posto nel mondo. Nel nostro caso l’identità viene “autenticata” dallo sguardo che trova la sua dimora nel luogo osservato, con cui si crea una comunicazione non soltanto visiva.
Quello che viene guardato diventa noto e in un certo senso “esiste” grazie a questo riconoscimento. Non si tratta di privilegiare i territori virtuali, condivisi grazie all’immagine fotografica, ma di mostrare luoghi di importanza simbolica che proiettano in chi li osserva un affascinante richiamo.
La memoria di quello che riconosciamo come esistente può essere acquisita anche da altri in un’operazione di condivisione della sua rappresentazione (immagine visiva, poesia, scrittura, racconto, ecc.). Così, i luoghi quotidiani e quelli di universi distanti che percepiamo come nostri creano un legame interiore ed intimo, a difesa dall’aggressione del mondo esterno globale, alienante e spersonalizzante. L’ “abitare” diventa esigenza primaria, una voluta manifestazione del nostro io, ma al tempo stesso celebrazione collettiva.
Contemplare il mare a due passi dalla nostra casa per riprendere il contatto con la propria anima ha sovente quel valore taumaturgico delle memorie visive di un viaggio agli antipodi del nostro alloggio, dove lo sguardo ha raccolto l’invito per soffermarsi sulle distese sabbiose del deserto, o aprirsi alle accattivanti luci notturne dell’avvolgente metropoli.
Le abitazioni del nostro “viaggio” rappresentano uno spazio libero, una zona franca tra il mondo interno e quello esterno, un utile strumento umano per dare a ognuno di noi sollievo e il necessario tempo di decodificare i complessi messaggi del mondo contemporaneo.
-Pio Meledandri-