Biscotto della fortuna

“Vai a schiacciare i ricci (di mare) col culo“ è un’ espressione tipica barese; un modo simpatico e stravagante per mandare a quel paese una persona.
“Vai a schiacciare i ricci (di mare) col culo“ è un’ espressione tipica barese; un modo simpatico e stravagante per mandare a quel paese una persona.
“Va’ ccazze le rizze cu’ cule” è un’ espressione tipica barese che significa “vai a schiacciare i ricci di mare col sedere“; un modo simpatico e stravagante per mandare a quel paese una persona.
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Un paio di anni fa ho scritto un racconto sulla focaccia barese e quello che rappresenta per la città e i suoi abitanti. In quel racconto volli evidenziare quelle che sono le unità di misura richieste dal barese quando si reca in un panificio e chiede la quantità che gli serve.
Eccole, in foto:
1) U MUÈZZECHE.
Quando il barese chiede all’amico se vuole favorire e l’amico accetta “tirando un morso” (ovviamente è il pezzettino che manca)
2) U STEZZARÌDDE.
È il pezzo che rimane sul tagliere del panificio dopo i vari tagli dati alla ruota e che, di solito, è ad appannaggio dell’amico del panettiere che staziona nel locale e chiede:”Meh, dammìue cudde stezzaridde, tande va scettàte! ” (Dammelo quel pezzettino tanto lo devi buttare!)
3) U STEZZE.
È la misura più usata. Il vero barese non chiederà mai una fetta di focaccia. Chiederà un pezzo (nu stezze), le cui misure sono variabili e si ottengono fermando il panettiere, che fa ruotare il suo coltello sulla focaccia, nel momento in cui le dimensioni sono quelle adeguate a soddisfare l’appetito del momento. Può essere poco più o poco meno del quarto di ruota
4) U QUARTE.
È un quarto di ruota, la misura più utilizzata in pausa pranzo da studenti, bancari, avvocati, ecc.
5) LA MENZA ROTE.
La mezza ruota è, invece, la misura richiesta da operai, muratori, da chi fa lavori fisicamente usuranti e da chi, in genere, ha grande appetito
6) LA ROTE.
La ruota è semplicemente la focaccia intera, così come si presenta appena sfornata. È la misura utilizzata dalle famiglie, per le feste in casa, ma anche dagli amici che si riuniscono per assistere alle partite di calcio in tv.
(Testo di Sandro Romano – Gastronomo, Giornalista, Ambasciatore della focaccia barese nel Mondo, Console per il Sud Italia dell’Accademia Italiana Gastronomia Storica)
Qui la ricetta del panettiere Giovanni Di Serio, Presidente del Consorzio della Focaccia Barese
L’espressione, che significa restare immobili, con gli occhi sbarrati, la bocca aperta e incapaci di agire, allude al baccalà, il merluzzo conservato tramite essiccazione e chiamato anche stoccafisso. Una volta completato il procedimento, che dura complessivamente circa sei mesi, il pesce diventa infatti estremamente rigido, avendo perso circa il 70% della sua acqua.
Il detto si è poi diffuso come modo di dire “sei un baccalà”
Quante volte vi è capitato che la mamma o la nonna si siano preoccupate del vostro stomaco e vi abbiano preparato qualcosa da asporto?
Abbiate cura della vostra auto, usate la cintura di sicurezza ed evitate dolorosi spargimenti di s…ugo sui vostri sedili.
Salvate la vita alle vostre brasciole!!!
Quando una donna ti ama davvero te lo dimostra in tutti i modi, anche con il biscotto per la colazione
Che le buche per strada ci siano in tutta Italia è un dato di fatto. Così come è un dato di fatto che nei giorni di pioggia quelle buche si riempiano d’acqua diventando dei veri e propri laghi che, oltre ad essere un pericolo per la circolazione delle auto, creano parecchi disagi anche ai pedoni che, nella migliore delle ipotesi vengono docciati da automobilisti maleducati e disattenti. Ma ecco arrivare l’idea geniale di un cittadino. Dopo i fiori piantati nelle buche stradali di Milano, ecco la novità, i pesciolini rossi nelle buche a Bari.
Il collezionista è un inguaribile romantico. Chi non ha mai collezionato qualcosa, almeno per qualche tempo? Non manca, soprattutto in alcuni, una certa eccentricità legata alla stravaganza, alla pignoleria e al desiderio di catalogazione.
La collezione è soggettiva, è una questione di gusti assolutamente personali, c’è chi colleziona adesivi, chi francobolli, chi sorpresine, chi schede telefoniche e chi colleziona… multe!
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1° – PIERO SCAMARCIO E LO SCIPPATORE DI EMOZIONI, pseudonimi di Emilio Solfrizzi e Antonio Stornaiolo, con il brano “La pioggia viola”
2° – GIANNI CIARDO con il brano “Pasquina”
3° – CHECCO ZALONE, pseudonimo di Luca Medici, con il brano “Gli uomini sessuali”